Un test oculistico semplice e poco costoso può aiutare nell’individuazione e nella diagnosi delle principali malattie neurologiche come il morbo di Alzheimer in una fase precedente a quella attualmente possibile, secondo una nuova ricerca dagli scienziati UCL.
La ricerca, guidata dai professori Francesca Cordeiro e Stephen Moss, pubblicata su Cell Death & Disease, illustra una nuova tecnica che consente alle cellule morte della retina di essere direttamente misurate in tempo reale. Il metodo ha dimostrato, in un modello animale, di poter non solo affinare la diagnosi di patologie neurodegenerative e aiutare a controllare il progresso della malattia, ma potrebbe anche aiutare la valutazione e lo sviluppo di nuovi trattamenti.
La tecnica utilizza marcatori fluorescenti che si attaccano alle cellule in questione e indicano la fase della morte cellulare. La retina è poi osservata utilizzando un oftalmoscopio laser. Fino ad ora, questo tipo di tecnica è stata utilizzata solo nelle cellule in laboratorio, piuttosto che su animali vivi. Questa ricerca è quindi in assoluto la prima dimostrazione in vivo che le cellule nervose retiniche morte sono presenti nel morbo di Alzheimer.
Il professor Cordeiro ha dichiarato:
La morte delle cellule nervose è l’evento chiave in tutte le patologie neurodegenerative, ma fino ad ora non è stato possibile studiare la morte cellulare in tempo reale. Questa tecnica significa che dovremmo essere in grado di osservare direttamente la morte delle cellule nervose della retina nei pazienti, che ha una serie di vantaggi in termini di efficacia nella diagnosi. Ciò potrebbe essere estremamente importante in quanto l’identificazione delle prime fasi potrebbero portare ad un’inversione del successo di progressione della malattia con il trattamento. Attualmente, il più grande ostacolo alla ricerca di nuove terapie per le malattie neurodegenerative è la mancanza di una tecnica in cui la risposta del cervello può essere direttamente valutata. Questa tecnica potrebbe aiutare a superare questo [ostacolo].
Anche se questo documento descrive la tecnica in modelli animali (ratti e topi), il gruppo del professor Cordeiro sono più avanti con il lavoro con la stessa tecnica per individuare e valutare il glaucoma, e potranno effettuare le loro sperimentazioni sul primo paziente umano già nel corso di quest’anno.
Pochi si rendono conto che la retina è una diretta, anche se sottile, estensione del cervello. E’ del tutto possibile che in futuro una visita ad un ottico per controllare la vista sarà anche un controllo sullo stato del vostro cervello
ha concluso Cordeiro.
[Fonte: Sciencedaily]