L’adalimumab ha ricevuto il parere positivo del Comitato Europeo per uso umano dell’Ema, Agenzia europea del Farmaco, per il trattamento della psoriasi cronica a placche grave per bambini e adolescenti.
La decisione finale in merito alla molecola in questione è prevista per il secondo trimestre del 2015. In caso di via libera, esso sarò il primo trattamento disponibile per la psoriasi cronica nei bambini dai 4 anni in su, in quei casi molto gravi che non hanno risposto in maniera adeguata sia alla terapia topica che alle fototerapie. Secondo gli scienziati che hanno sviluppato il farmaco, questo primo parere positivo rappresenta un grandissimo passo in avanti per tutti quei bambini piccoli e malati che non possono assumere nessuna delle terapie adulte previste per questa malattia autoimmune. La decisione è stata presa basandosi su uno studio di fase tre condotto su un ampio campione di volontari.
Attualmente è in corso l’esame della domanda di autorizzazione ed immissione in commercio e nel caso fra qualche mese venisse rilasciata, essa sarebbe valida in tutti i 28 stati membri dell’Unione Europea. L’Humira, questo il nome commerciale del farmaco, venne approvato per la prima volta 12 anni ed è correntemente utilizzato su pazienti adulti per il trattamento di diverse malattie autoimmuni, tra le quali figurano l’artrite psoriasica, quella reumatoide ed il morbo di Crohn.
L’uso contro la psoriasi cronica a placche nei bambini e negli adolescenti rappresenterà un pietra miliare nell’approccio alla patologia. Questa colpisce circa lo 0,70% dei bambini e causa un rapido ed eccessivo accumulo di cellule della pelle che appare a macchie infiammata e squamosa. Quel che si vuole ottenere con l’adalimumab è non solo curare il bambino dal punto di vista fisico, ma anche da quello psicologico, rendendo il più blandi possibili i sintomi e la non accettazione di se stesso e del problema da parte del bambino.
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