E’ morta nel marzo del 2013 Bronte Doyne, ad appena 19 anni per una rara forma di cancro al fegato. Nel web è possibile ancora imbattersi nella sua disperata ricerca di aiuto: era convinta che i medici sottovalutassero il suo stato di salute. “Non cercare su Google” le dicevano.
La sua storia è venuta alla luce adesso grazie a sua madre. E per stessa ammissione postuma dei medici che l’hanno avuta in cura, forse avrebbero dovuto dare maggiore ascolto alla giovane. E’ il problema della medicina d’oggi: la necessità dei pazienti di trovare un equilibro tra il parere ufficiale e quello che si legge in rete. Niente può sostituire una visita medica specialistica, questo va sottolineato ed accettato con serenità. Ma è pur vero che è diritto del paziente cercare eventualmente altri pareri e se la rete con le sue pagine di medicina scatenano dei dubbi, è bene andare sino in fondo agli stessi.
Perché se questo fosse avvenuto nel caso di Bronte Doyne, forse la ragazza, affetta da carcinoma epatocellulare fibrolamellare, avrebbe avuto qualche speranza in più. Questo cancro è uno dei più rari che colpiscono il fegato e cercando notizie sullo stesso la giovane si era resa conto che poteva esservi la possibilità di essere sottoposta a cure non sufficienti per portarla alla guarigione. Ed aveva ragione. Questa tipologia di tumore ha una caratteristica, quello di potersi riproporre anche in breve tempo dopo la sua rimozione. Ed era su questo punto che la giovane insisteva: i medici continuavano a risponderle di non guardare Google e che il suo malessere non era legato ad una recidiva del cancro al fegato. Solo 10 giorni prima della sua effettiva morte Bronte è riuscita a farsi ricoverare in ospedale. I suoi messaggi pieni di disperazione possono ancora essere letti sul suo account Twitter.
La storia di Bronte Doyne ci insegna a dover cercare immediatamente un aiuto specialistico se si sospetta di soffrire di malattie importanti, ma al contempo di mantenere alta l’attenzione e non smettere mai di far sentire la propria voce se si hanno dei dubbi riguardanti la propria salute.
Photo Credit | Bronte Doyne Facebook