Sigarette, i pacchetti shock sono arrivati. E stanno iniziando a fare la loro comparsa tra la popolazione. A tal punto che in molti già si stanno attivando per offrire dei “copripacchetti“. Sarà utile questa svolta “horror” del packaging per convincere le persone a smettere di fumare?
“Il fumo causa il cancro“: questo il messaggio di fondo alla base dei nuovi pacchetti. In alcuni si sottolinea l’incidenza del tumore alla gola, in altro di quelli ai polmoni. A prescindere dalla specificità della scritta, essi rispondono all’entrata in vigore delle nuove regole sul tabacco relative alla direttiva Ue del 2014. I vecchi pacchetti tenderanno a scomparire una volta finite le scorte. Le dimensioni cambiano e l’estetica si fa “intimidatoria”: se la persona vuole continuare a fumare deve avere ben presente a cosa va incontro. Bisogna scoraggiare vecchi e nuovi fumatori, per tentare di ridurre il consumo.
Le nuove regole, va ricordato, mettono fuorilegge i vecchi pacchetti da 10 sigarette tanto amati dai giovanissimi e sanciscono che le confezioni di tabacco non potranno contenere meno di 30 grammi. Spariscono dal commercio anche le sigarette provviste di aromatizzazioni: tutto ciò che puntava a rendere piacevole i prodotti di tabaccheria è stato messo al bando.
La dipendenza da nicotina, erroneamente percepita come una delle meno pericolose dalla popolazione, è in realtà una delle più difficili da combattere apertamente. Tornando ai nuovi pacchetti, il testo e immagini devono occupare il 65% del pacchetto e non deve mai mancare, sugli stessi, il numero verde dell’Osservatorio dell’Istituto superiore di Sanità, l’800 554 088. Esso è messo a disposizione per dare a chi si sentirà incentivato a smettere di fumare il supporto giusto per intraprendere questo percorso.
Non sarà una battaglia facile: il fatto che vi siano pronti già dei “copripacchetti” da commercializzare la dice lunga. Sarà necessario attendere qualche mese però per comprendere se questa battaglia contro il fumo sia iniziata con il piede giusto.