Myo inositolo: cos’è e perché fa bene
L’impiego degli inositoli è sempre più noto e diffuso nel campo degli integratori, con particolare riferimento al trattamento dell’infertilità femminile. Ciononostante, non sempre vi è chiarezza in merito alla proprietà di queste molecole. La possibile confusione è legata anche alla denominazione di questi composti, chiamati talvolta anche vitamina B7 e spesso accostati alla biotina o vitamina H. Quali sono le caratteristiche dell’inositolo e i suoi benefici?
Cos’è il myo inositolo
Gli inositoli sono una famiglia di molecole presenti in natura e contenute in molti alimenti, specie ortaggi, frutta e cereali: si tratta, a ben vedere, di una pseudo vitamina compresa nel gruppo B. Nell’organismo umano, gli inositoli sono coinvolti in svariati processi fisiologici e metabolici. Molto importante, in particolare, è il ruolo rivestito dal myo inositolo: le proprietà di questa molecola sono numerose e hanno un impatto significativo anche sulla funzionalità ovarica. Il myo inositolo è noto per essere secondo messaggero dell’insulina e, inoltre, dell’ormone follicolo stimolante, l’FSH: è una delle ragioni che suggeriscono l’utilità del suo impiego per il ripristino e miglioramento della funzionalità ovarica, problematiche tipiche dell’ovaio policistico. Conviene considerare, poi, un’evidenza interessante: le donne affette da questa sindrome presentano un’alterazione del rapporto fisiologico fra myo inositolo e d-chiro inositolo. Anche questa seconda molecola è coinvolta nel signalling cellulare e più precisamente nella sintesi e nell’immagazzinamento del glicogeno.
Terapia a base di inositolo: a cosa serve
Il myo inositolo influisce sul benessere femminile e più in particolare sull’equilibrio dei parametri ormonali. Nelle donne con PCOS la sua quantità risulta ridotta in rapporto al d-chiro. Da questa alterazione derivano diversi squilibri, tipici della sindrome dell’ovaio policistico. Chi è affetto da questo disordine, di natura endocrino-metabolica, può presentare una o più caratteristiche fra quelle qui citate: irregolarità del ciclo mestruale o amenorrea – dunque, tendenza all’infertilità –, irsutismo, grasso viscerale e altri segni di iperandrogenismo; disturbi di tipo ansioso; scompensi metabolici e insulino-resistenza. Quest’ultima, nello specifico, si presenta in modo prevalente – ma non esclusivo – nelle donne con obesità. La terapia a base di inositolo, come evidenziano diversi studi, può contribuire a riportare in equilibrio i due isomeri, con effetti positivi sulle problematiche già elencate.
Come si assume il myo-inositolo
Abbiamo descritto a grandi linee le caratteristiche del myo-inositolo e a cosa serve. Più nel dettaglio, gli studi condotti in merito hanno evidenziato un miglioramento della sensibilità all’insulina, la riduzione degli androgeni e, contemporaneamente, un aumento della globulina legante gli ormoni sessuali, o sex hormone binding globuline (SHBG), come effetto del trattamento. Per le ragioni sintetizzate, gli integratori a base di inositoli sono considerati una strada promettente per contrastare i problemi di fertilità (femminile e non solo). Secondo le ricerche condotte fin qui, i risultati migliori si otterrebbero somministrando la combinazione di myo-inositolo e d-chiro inositolo nel rapporto 40:1. Gli studi attribuiscono a questa formulazione una buona efficacia nel regolarizzare il ciclo mestruale e nel migliorare la qualità e il tasso di ovulazione. Un aspetto importante riguarda la sicurezza di questa terapia “alternativa” che – rispetto alla somministrazione della pillola anticoncezionale e altri approcci terapeutici – non presenta effetti collaterali. A questo proposito, la proporzione sopra descritta risulta doppiamente importante, anche alla luce delle criticità rilevate nell’utilizzo esclusivo o il sovradosaggio del d-chiro inositolo. Oltre a incidere sulla funzione ormonale e sull’ovulazione, gli integratori a base di inositoli sembrerebbero produrre benefici più ampi per l’organismo, inclusa un’attenuazione dei disturbi dell’ansia.