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Facies Hippocratica, cosa è

Cos’è la facies hippocratica e perché è stata chiamata in causa in relazione al decesso di Papa Francesco? Scopriamo insieme cosa si intende quando si usa questa terminologia.

Cosa è la facies hippocratrica

Grazie alle dichiarazioni comparse sul Corriere della Sera da parte di un medico, “facies hippocratica” è diventata una delle espressioni più cercate attualmente su Google. Quello che bisogna comprendere è che non si tratta di una diagnosi o di una patologia specifica. Con queste due parole si intende indicare quello che è considerato a tutti gli effetti un segno clinico che suggerisce la necessità di prestare cure mediche immediate.

Tradizionalmente, ma anche a livello professionale, la manifestazione di certi aspetti nella fisionomia di una persona è da tempo associata a un possibile decesso imminente o quantomeno alla necessità di porla sotto cure mediche adeguate in tempi molto ristretti.

Tornando per un attimo alla morte di Papa Francesco, secondo quanto riportato dalla nota testata, il Pontefice si era svegliato alle sei ed è stato poi colto da un malessere intorno alle sette. Un occorrenza che ha fatto immediatamente pensare a un ictus cerebrale. Ricordiamo che quest’ultimo è un danno persistente all’encefalo legato a problemi vascolari. Può essere di tipo ischemico, se si occlude un’arteria cerebrale, oppure emorragico, se questa si rompe. Ciò che è accaduto fa pensare a quest’ultima eventualità, anche in base all’aspetto della salma una volta esposta.

Le caratteristiche di questa condizione

Tornando alla facies hippocratica, o “faccia ippocratica”, si tratta dell’aspetto tipico del volto, caratterizzato da lineamenti affilati e occhi incavati, di coloro che sono colpiti da patologie particolari. Come la peritonite o la febbre tifoide o più in generale di chi è considerato in punto di morte. La denominazione “ippocratica” deriva da Ippocrate stesso, che la descrisse per la prima volta nel Prognostico.

Questi tratti comprendono oltre agli occhi infossati e al volto scavato e privo di espressione, anche la pelle disidratata e grigia, le labbra pallide, le orecchie tese e fredde, le tempie incavate e, soprattutto, il naso affilato.

Tutto ciò è causato da una riduzione della circolazione periferica, messa in atto dall’organismo quando percepisce che gli organi principali necessitano di un maggiore afflusso di sangue, comportando quindi una minore irrorazione delle aree meno vitali del corpo. E’ una  condizione che si può riscontrare in pazienti in fase avanzata di patologie  sistemiche, polmonari e cardiache.

A livello scientifico esiste un sistema chiamato Facial Action Coding System (FACS), utilizzato anche nei pronto soccorso per effettuare una prima stima della gravità del paziente attraverso l’osservazione del volto. L’espressività facciale ridotta notata in Papa Francesco già dalla domenica di Pasqua spesso considerata un sintomo a cui prestare immediata attenzione.