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Apnee notturne e BPCO, cosa accade

Apnee notturne e BPCO; un quadro che di certo appare essere complesso per qualsiasi persona ne sia affetto. Vediamo insieme cosa comporta nello specifico.

Apnee notture e BPCO, cosa succede

L’associazione tra apnee notturne ostruttive e broncopneumopatia cronica ostruttiva rappresenta una condizione clinica complessa e potenzialmente pericolosa e nota come “overlap syndrome”.

Cosa significa? Dobbiamo partire da un presupposto: entrambe le patologie compromettono la funzione respiratoria. La loro presenza nella stessa persona porta questa a correre dei rischi importanti sia per quel che concerne la salute vascolare che la qualità della vita. E la ragione sta nel fatto della natura stessa di queste patologie.

La BPCO è una malattia cronica caratterizzata da un’ostruzione progressiva e irreversibile delle vie aeree, dovuta soprattutto al fumo di sigaretta o all’esposizione a sostanze irritanti. I pazienti affetti manifestano tosse cronica, produzione di catarro e dispnea, con un deterioramento graduale della capacità polmonare.

Le apnee ostruttive del sonno si verificano invece quando, durante il riposo notturno, le vie aeree superiori si chiudono ripetutamente, interrompendo il flusso d’aria e causando brevi risvegli e cadute dei livelli di ossigeno nel sangue.

Ovviamente l’addizionarsi delle due malattie porta a una amplificazione dei sintomi e delle conseguenze. Causando un calo dell’ossigeno notturno più prolungato e profondo che potrebbe presentarsi anche durante il giorno. Lo stress ossidativo e infiammatorio conseguenti contribuiscono all’aggravamento della disfunzione respiratoria e accelera la progressione della BPCO.

Inoltre, la maggiore instabilità dei livelli di ossigeno e di anidride carbonica nel sangue aumenta il rischio di ipertensione polmonare, aritmie cardiache, scompenso cardiaco e problemi cerebrovascolari.

Come approcciare la situazione

Dal punto di vista clinico, i pazienti con apnee notturne e BPCO spesso presentano una sintomatologia più severa: maggiore affaticamento, sonnolenza diurna marcata, peggioramento della tolleranza allo sforzo e frequenti riacutizzazioni respiratorie. Anche la mortalità risulta più elevata rispetto a chi soffre di una sola delle due malattie. Tuttavia, la diagnosi può essere difficile, poiché i sintomi delle apnee notturne possono essere mascherati da quelli della BPCO.

Il trattamento richiede un approccio multidisciplinare. La ventilazione a pressione positiva continua (CPAP) rappresenta la terapia di scelta per le apnee notturne, mentre la BPCO viene gestita con broncodilatatori, corticosteroidi e riabilitazione respiratoria. Nei pazienti con overlap syndrome, la CPAP ha dimostrato di migliorare la saturazione di ossigeno, ridurre le riacutizzazioni e diminuire la mortalità. La necessità di una prognosi veloce e corretta è decisamente elevata.

In questo modo è infatti possibile intervenire nello specifico e il più velocemente possibile, incontrando importanti miglioramenti.