Con personalità si intende l’insieme delle caratteristiche e dei modi con cui la persona interagisce con gli altri, affronta le cose, pensa e vede il mondo e ciò che accade attorno a se. Intrinseco in ogni persona è il fatto di avere dei tratti di personalità che altro non sono che modi costanti di percepire, rapportarsi e pensare nei confronti dell’ambiente, degli altri e di se stessi. Per tale motivo è possibile vedere come i tratti di personalità si manifestino in un ampio spettro di contesti sociali e personali. Solo quando questi tratti diventano rigidi e non adattativi e causano una compromissione funzionale significativa o una sofferenza soggettiva, si costituiscono nei così detti Disturbi di Personalità.
Tali disturbi sono così chiamati perché la sintomatologia, a differenza di quanto accade per altri disturbi, non è limitata a singoli e sporadici episodi di malattia, ma è un modo abituale di “agire” e di “essere” nel mondo, che causa un alterazione del funzionamento sociale e/o lavorativo. La persona con disturbi di personalità, presenta alcuni tratti in modo particolarmente accentuato e rigido anche quando le situazioni o le circostanze richiederebbero atteggiamenti diversi o più opportuni. Ciò che manca quindi a tali soggetti è proprio la flessibilità comportamentale.
Il disturbo di personalità quindi compromette ogni area specifica come quella cognitiva, affettiva, interpersonale e del controllo degli impulsi. L’esordio di tali problematiche risale all’ adolescenza o alla prima età adulta e non si collega assolutamente ad effetti fisiologici diretti come l’uso di sostanze stupefacenti o ad una condizione medica generale come ad esempio un trauma cranico.
Il termine disturbo di personalità è comparso per la prima volta con il DSM IV (manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) nel quale sono stati classificati, secondo la più diffusa classificazione psicopatologica, in tre categorie: disturbi caratterizzati dal comportamento bizzarro; disturbo di personalità paranoica: chi ne soffre tende ad interpretare il comportamento degli altri come malevolo, comportandosi così sempre in modo sospettoso. Chi soffre di questo disturbo pensa che gli altri tramino alle sue spalle per ingannarlo.
Disturbo schizoide di personalità: chi ne soffre non è interessato al contatto con gli altri, preferendo uno stile di vita riservato e distaccato dagli altri. Disturbo schizotipico di personalità: solitamente è presentato da persone eccentriche nel comportamento, che hanno scarso contatto con la realtà e tendono a dare un’ assoluta rilevanza e certezza ad alcune intuizioni magiche.
Disturbo borderline di personalità: solitamente chi ne soffre presenta una marcata impulsività ed una forte instabilità sia nelle relazioni interpersonali sia nell’idea che ha di se stesso, oscillando tra posizioni estreme in molti campi della propria vita e cambiando spesso opinione ed obiettivi.
Disturbo istrionico di personalità: chi ne soffre tende a ricercare l’ attenzione degli altri, ad essere sempre seduttivo e a manifestare in modo marcato e teatrale le proprie emozioni. Spesso cerca di attrarre tramite l’aspetto fisico.
Disturbo narcisistico di personalità: chi ne soffre tende a sentirsi il migliore di tutti, a ricercare l’ammirazione degli altri e a pensare che tutto gli sia dovuto, data l’importanza che si attribuisce.
Disturbo antisociale di personalità: chi ne soffre è una persona che non rispetta in alcun modo le leggi, tende a violare i diritti degli altri, non prova senso di colpa per i crimini commessi.
Disturbo evitante di personalità: chi soffre di questo disturbo si sente timido, inadeguato. E’ ipersensibile alle critiche e per questo evita di avere rapporti sociali.
Disturbo dipendente di personalità: chi ne soffre presenta un marcato bisogno di essere accudito e seguito da parte degli altri, delegando quindi tutte le proprie decisioni. Disturbo ossessivo – compulsino di personalità: chi ne soffre presenta una marcata tendenza al perfezionismo ed alla precisione, una forte preoccupazione per l’ordine e per il controllo di ciò che accade. Le modalità con cui si può fare diagnosi di disturbo della personalità è la valutazione psicodiagnostica ossia quell’ insieme di test, detta anche batteria, che delinea la “struttura psicologica” dell’individuo e la sua modalità di funzionamento. I test sono strumenti validati e standardizzati, potendosi ritenere per tali motivi misurazioni obbiettivo utili al conoscersi meglio.
È importante dire che tali procedure possono e devono essere svolte unicamente da psicologi con preparazione idonea (formazione post universitaria biennale in psicodiagnosi).