Cosa ne direste se nella vostra città fosse introdotta la figura dello psicologo di quartiere? La proposta è stata lanciata dal presidente dell’Ordine degli psicologi della Lombardia, Enrico Molinari, in occasione della presentazione dei risultati del progetto ‘Corri che ti passa’, rivolto ai giovani con problemi di salute psichica, svoltasi ieri nella cornice milanese di Palazzo Marino.
Una sorta di psicologo di base preposto all’attuazione di interventi di prevenzione sul territorio e all’ individuazione di quelle situazioni di disagio che rischiano di trasformarsi in vera a propia patologia psichica e a fare da tramite fra l’utenza e i servizi sanitari. La sperimentazione, se l’assessore alla salute del comune di Milano Giampaolo Landi di Chiavenna, decidesse di raccogliere la proposta, potrebbe inizialmente riguardare uno due quartieri del capoluogo Lombardo e successivamente estendersi ad altre città italiane.
Secondo quanto afferma il presidente Molinari l’introduzione di un ambulatorio di psicologia nei quartieri di ogni città avrebbe anche l’effetto di ridurre i costi sostenuti dal sistema sanitario nazionale per ricoveri e accertamenti clinici spesso evitabili e, sulla scia di quanto già realizzato grazie al progetto Corri che ti passa, contribuirebbe al superamento di una visione della psicologia come disciplina accessibile esclusivamente alle classi più abbienti o utile solo nei casi in cui la salute psichica sia gravemente compromessa.
Il progetto realizzato grazie all’impegno dell’Associazione MenteCorpo, ha avuto infatti il merito di portare lo psicologo tra la gente, per le strade e nei parchi, fuori dagli studi privati nei quali troppo spesso è confinato anche a causa della mancanza di politiche sanitarie che lo rendano maggiormente accessibile anche alle fasce di popolazione che non possono permettersi di pagare una parcella, spesso salata, e le cui esigenze rischiano di non trovare accoglimento presso i servizi pubblici, saturi di utenza e costretti a istituire liste d’attesa lunghissime.