A quanto pare non è solo l’età una delle maggiori cause di deterioramento della memoria. Ad offrire il suo “negativo” contributo ci pensa anche lo stress, che se percepito in maniera eccessiva può portare a problemi.
Lo suggeriscono i risultati di un nuovo studio proveniente dai ricercatori dell’Università di Edimburgo. La ricerca non potrebbe aprire solamente le porte allo comprensione della perdita di memoria in età avanzata, ma anche ai cali della stessa che avvengono nel corso della vita delle persone.
Tutto ciò è dovuto alla scoperta di due recettori nel cervello delle persone anziane e di come gli stessi reagiscono all’influenza del cortisolo, conosciuto anche come l’ormone dello stress. A quanto pare gli scienziati avrebbero trovato la correlazione tra gli stessi e la perdita di memoria.
Grazie alla letteratura del settore si sa che gli ormoni dello stress agiscono sulla memoria. Fino ad ora però non si sapeva come questi recettori fossero in grado di trasformare la buona memoria in cattiva memoria con il passare del tempo. Come spiegano gli scienziati, uno di questi due recettori scoperti si attiva quando il cortisolo è ad un basso livello. Il secondo si attiva quando i livelli di cortisolo sono troppo elevati per un recettore solo. Ed è questo particolare processo cerebrale, secondo il team di ricercatori, a contribuire alla perdita della memoria.
Nel corso della sperimentazione animale sui topi era chiaro come il roditore manifestasse difficoltà a ricordare un percorso da seguire quando il suo livello di cortisolo era alto. Una volta bloccati recettore coinvolto nella perdita, il miglioramento è stato evidente.
È proprio questo passaggio che suggerisce l’azione di troppo e continuato stress sulla memoria. Al contrario però, è stato anche rilevato che trovarsi leggermente sotto pressione aiuterebbe la memoria a funzionare meglio. Tutto ciò è ovviamente frutto dei vari livelli ormonali che colpiscono i recettori sopracitati.
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Fonte: La Stampa