Lamberto Sposini, il giornalista colpito lo scorso 29 aprile da una terribile emorragia cerebrale potrebbbe tornare presto a casa per continuare a seguire il suo percorso riabilitativo. E’ questa la notizia che trapela dal Policlinico Gemelli di Roma, l’ospedale dove l’uomo è ricoverato da ormai due mesi in seguito alla operazione che gli salvò la vita.
Dopo un periodo nel quale le condizioni del popolare conduttore erano appese al filo delle illazioni, portando a voci incontrollate relative a mancanza di memoria e condizioni gravissime anche nel periodo riabilitativo, ora sono gli stessi medici, con il beneplacito della famiglia a diffondere un nuovo comunicato ufficiale sulle sue condizioni, rendendo in qualche modo palese i suoi miglioramenti.
Recita così il comunicato diffuso dall’equipe:
Non sussistendo più le condizioni che rendevano necessaria la sua permanenza nel reparto di Terapia Intensiva, Sposini è stato trasferito in un reparto di degenza del Gemelli dove proseguirà la riabilitazione motoria e neurologica.
Una conferma alle voci che si erano sparse negli ambienti dell’informazione già da una settimana e che sorreggono in qualche modo l’effettivo miglioramento di Lamberto. A quanto pare infatti la riabilitazione sta procedendo bene rispetto a ciò che anche gli stessi medici si aspettavano, portando allo scioglimento della prognosi. Inoltre, da ciò che trapela dagli ambienti ospedalieri, sembrerebbe che gli ultimi esami neurologici effettuati sul conduttore avrebbero evidenziato un miglioramento sensibile a tal punto di portare i sanitari ad essere in parte ottimisti per un suo eventuale ritorno tra le mura domestiche.
Un emorragia cerebrale vasta come quella avuta da Lamberto Sposini non solo nella maggior parte dei casi se non si agisce tempestivamente può portare al decesso del paziente , ma nella quasi totalità dei casi compromette irrimediabilmente la qualità di vita dello stesso. La celerità con la quale la riabilitazione del giornalista sta precedendo, può portare a sperare sicuramente in un recupero parziale delle sue capacità se non, con il tempo, totale.
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