La chiamano la malattia della Bella Addormentata, perché come nella famosa fiaba le persone colpite dormono a lungo, addirittura per settimane. In realtà si tratta di un disturbo fisico ben preciso, la Sindrome di Kleine-Levin, dal nome di coloro che per la prima volta la individuarono nel 1925. Si tratta ovviamente di un disturbo del sonno.
Molto rara, questa sindrome colpisce in particolare le persone di sesso maschile nel corso della loro adolescenza. E’ caratterizzata da una fame patologica di ampie proporzioni e spesso regredisce da sola. Le donne colpite da questa patologia sono rarissime. Si tratta di un disturbo che spinge le persone nelle fasi di crisi a passare a letto le proprie giornate. Nella fase di veglia, i pazienti sono apatici, parlano in modo incoerente o contemporaneamente si dimostrano particolarmente irrequiete.In questi giorni, in Inghilterra, proprio un caso di questo genere, in merito ad una ragazza di 17 anni, ha creato scalpore a tal punto di raggiungere le principali televisioni nazionali.
Louisa Ball soffre di questa sindrome da due anni. Un giorno ha iniziato a manifestare dei sintomi molto simili a quelli dell’influenza. Da lì in poi la ragazza ha iniziato a dormire, senza smettere, per almeno dieci o 14 giorni di fila. I suoi genitori si trovano costretti a vegliarla continuamente. In passato l’hanno dovuta forzare al risveglio perché addormentatasi da sola in bagno.
E quando si risveglia, sebbene lei stessa si definisca “rinfrescata”, si manifesta l’altra parte della sua malattia: una insana voracità alimentare che la porta ad ingollare qualsiasi cosa commestibile le si pari davanti. Comportamenti davanti ai quali i genitori sono rimasti esterrefatti, soprattutto perché la ragazza, per i primi momenti, anche a livello psichico sembra un’altra. Come se regredisse ad uno stato “primordiale”. Utilizzando le parole di sua madre “perde tutta la grazia”.
Nel corso dei suoi lunghi sonni la giovane arriva a perdere anche 4-5 chili di peso. Un comportamento, anche a livello fisiologico, che agli esperti ha fatto venire in mente una sorta di “preparazione al letargo” nel quale la ragazza (e come lei ogni paziente, n.d.r) non si nutre e attinge alle proprie riserve corporee. Un motivo per il quale, anche per mantenere un certo equilibrio, i medici hanno suggerito alla famiglia di fornire frullati di frutta e verdura tra gli alimenti, in modo tale da garantire adeguata idratazione.
Cadendo i freni inibitori, la ragazza manifesta una forte ipersessualità. Tutte manifestazioni della crisi che vengono dimenticate dai pazienti una volta uscite dalla fase acuta. Le stesse fasi di letargo si ripetono in media ogni sei mesi o un anno circa, e si riducono fino alla scomparsa nell’arco di 10-12 anni. I medici puntano al controllo degli attacchi di sonno con farmaci stimolanti e alla loro prevenzione con i Sali di litio, unica sostanza che sembra aver dimostrato adeguata efficacia.
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Fonte: Huffington Post