Cardiopatia
Per cardiopatia si intendono tutte le malattie che interessano il cuore, strutturali o funzionali, ed è una delle cause più comuni di morte in tutto il mondo. Le cardiopatie si possono distinguere in due macroclassi: congenite, se presenti sin dalla nascita, acquisite se si sviluppano in epoca successiva.
CAUSE: Per quanto riguarda la cardiopatia congenita le cause possono essere genetiche (altri casi simili in famiglia); fattori ambientali nocivi; esposizione a radiazioni; malattie come il diabete o infettive contratte dalla madre durante i primi 3 mesi di gravidanza, abuso di alcool o di farmaci, sempre da parte della madre, o un’età materna superiore ai 35 anni. Queste a loro volta si possono dividere in cianogene o cianotizzanti (dovute al colorito bluastro delle mucose e degli arti dovute a poca ossigenazione dei tessuti); difetti cardiaci (malformazioni ventricolari); patologie valvolari e vascolari (problemi all’aorta o alla valvola mitralica).
Le cause della cardiopatia acquisita invece sono dipendenti dall’ammalato. Le più comuni sono:
- L’infezione da virus come i coxsackie, gli pneumococchi, gli staffilococchi o il Mycobacterium tubercolosis;
- Malattie reumatiche;
- Forme tumorali;
- Infarto;
- Insufficienza renale
- Obesità;
- Ipertensione;
- Intossicazione da farmaci o veleni;
- Riduzione dei volumi ventricolari
- Insufficienza di sangue al cuore (cardiopatia ischemica).
SINTOMI: Ci sono alcune forma lievi di cardiopatia che non presentano sintomi. Di solito si può avvertire:
- Scompenso cardiaco (il cuore non batte più al ritmo giusto);
- Vivace pulsatilità epigastrica;
- Soffio sistolico nel secondo o terzo spazio intercostale sinistro;
- Dolore al torace;
- Difficoltà respiratorie
- Palpitazione;
- Sincope;
- Affaticamento;
- Poliuria.
ESAMI: Il primo esame che si effettua è l’anamnesi (raccolta di informazioni sulla vita familiare per escludere eventuali difetti congeniti). L’esame obiettivo generale e cardiovascolare è volto a stabilire la totale integrità del soggetto in esame. Gli esami strumentali prevedono elettrocardiogramma di base e dopo lo sforzo; Ecocardiografia, il monitoraggio secondo il modello Holter o i più complessi studi sui potenziali tardivi ventricolari (PTV) con l’elettrocardiografia ad alta risoluzione, il Tilting Test e lo studio elettrofisiologico transesofageo o intracavitario.
TERAPIA: Se la cardiopatia dipende dal proprio stile di vita poco sano, è molto importante regolare l’alimentazione. Bisogna infatti evitare la concentrazione di colesterolo, regolare i grassi, soprattutto nei soggetti glicemici, e quindi diminuire i pasti con formaggi, carni rosse e uova e invece seguire una dieta a base di pesce, carni bianche e magre. Per gli ammalati gravi sono necessari interventi chirurgici come innesti di by-pass aorto-coronarici, angioplastica, Pacemaker e nei casi disperati si ricorre al trapianto dell’organo. E’ probabile che il medico assegni degli antidolorifici ad un paziente sotto terapia per alleviare il dolore. Alcuni assegnano antinfiammatori non steroidei, ma è sempre l’ultimo tentativo, dato che qualsiasi problema cardiaco rischia di peggiorare proprio se si abusa con i farmaci.
PREVENZIONE: Il modo migliore per prevenire problemi cardiaci è fare sport e un’alimentazione sana. E’ importante controllare spesso la pressione, soprattutto per chi supera i 40 anni, non fumare, controllare i valori del colesterolo, tenere sotto controllo il proprio peso, evitare stress, soprattutto psicologici, oltre che fisici.
Fonte: [www.wikipedia.org; http://it.encarta.msn.com/encnet/refpages/RefArticle.aspx?refid=1041500582; http://www.benessere.com/dietetica/arg00/dieta_cardiopatia.htm; http://www.paginemediche.it/; http://www.ambulatorio.com/site/redazionali/viewpage.xpd?id=59]
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