Si chiamano inibitori della pompa protonica e sono prescritti di solito per curare alcune condizioni piuttosto comuni come il reflusso acido, ulcere allo stomaco ed altre che riguardano l’acidità di stomaco. Secondo l’ultima rilevazione effettuata dalla Food and Drug Administration (FDA) alcuni di questi anziché diminuire l’acidità rischiano di aumentarla, portando ad una grave infezione batterica intestinale.
I farmaci più comuni messi sotto accusa sono Nexium, Prilosec, Prevacid e Zegerid, ma dalla FDA spiegano che ce ne sono anche altri. Questi aumentano il rischio di contrarre una diarrea associata al batterio Clostridium.
L’acido gastrico è un meccanismo di difesa molto importante contro gli agenti patogeni [perché] li uccide
afferma il dott. Edith R. Lederman, autore dello studio pubblicato sul Journal of Clinical Infectious Diseases. Secondo le raccomandazioni della corrispettiva della nostra Agenzia Europea del Farmaco, i pazienti che prendono farmaci contro l’acidità di stomaco e le condizioni correlate ed hanno una diarrea che non migliora devono subito recarsi dal medico. E’ importante rammentare che è sempre sconsigliabile smettere di prendere farmaci senza rivolgersi al proprio medico curante, ma una visita di certo non fa male.
La teoria deriva dall’osservazione di 485 pazienti ricoverati presso un centro medico a causa di un’infezione batterica, di cui alla metà era stato prescritto in precedenza un farmaco per la soppressione degli acidi, la maggior parte dei quali erano o inibitori della pompa protonica come Prevacid e Prilosec, o istamina-h2 antagonisti, come Tagamet e Zantac. Infatti per l’FDA potrebbero esserci anche rischi con i bloccanti dei recettori H2, ma ancora questo non è stato accertato.
I pazienti maggiormente a rischio per questo genere di infezioni sono gli anziani ed i malati cronici che passano molto tempo in ospedale, dato che queste spore trovano un terreno molto fertile in questo genere di istituti. Il medico infine raccomanda il lavaggio delle mani il più accurato possibile in quanto, nonostante tutta la tecnologia in campo, questo sembra ancora il metodo migliore per combattere quest’epidemia.
[Fonte: Livescience]
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