In un futuro prossimo il morbo di Parkinson potrebbe essere diagnosticato dalla voce del paziente, grazie ad algoritmi in grado di cogliere i sintomi della patologia attraverso il timbro vocale. Il sistema, sviluppato del matematico Max Little, ora ricercatore al Massachussets Institute of Technology, è stato presentato in occasione della Ted Global Conference in corso ad Edimburgo.
I malati di Parkinson sono oltre 6 milioni in tutto il mondo, e ancora oggi non esiste una cura. I sintomi principali di questa patologia degenerativa del sistema nervoso centrale sono: tremore nelle mani, nelle gambe e alla testa, mancanza di equilibrio, rigidità del tronco e degli arti. Anche la voce, però, va incontro ad un mutamento, ad un indebolimento sin dalla fase iniziale della malattia, ed è proprio su questo particolare aspetto che si è concentrato il ricercatore americano.
Il test, infatti, che fa leva su un database, impara a rilevare le differenze nella voce e a individuare con precisione i sintomi del morbo di Parkinson. Lo studio, che è stato pubblicato su Ieee Transactions Journal ha analizzato la voce di 43 volontari. Sono state raccolte in tutto 263 registrazioni, e sono state riconosciute 132 diverse anomalie. Il programma, usando soltanto 10 di questi marker vocali, è stato in grado di diagnosticare la patologia nel 99% dei casi.
L’algoritmo, però, va perfezionato, in modo che sappia distinguere con assoluta precisione se le alterazioni vocali sono dovute alla presenza della malattia o dipendono invece da altri fattori, come ad esempio il fumo. Per migliorare il sistema, il matematico ha bisogno di un campione molto ampio di partecipanti, tra malati e non. Il progetto, per il momento, è stato lanciato solo Spagna, Gran Bretagna, Argentina, Stati Uniti, Brasile e Canada. Chi volesse partecipare, può visitare il sito Parkinson Voice, dove sono indicati i numeri di telefono da chiamare per fornire la propria voce, basta una telefonata da 3 minuti.
Il progetto di questo matematico è davvero molto interessante e aprirebbe la via ad una diagnosi non invasiva, poco costosa, affidabile e da effettuare persino a distanza in meno 30 secondi.
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