Viene chiamata tra gli addetti ai lavori la proteina di Rita Levi Montalcini: parliamo della NGF, o Nerve Growth Factor (fattore di crescita nervoso, N.d.R.). Un protide noto per la sua funzione sulla crescita dei neuroni sensoriali, scoperto dalla scienziata italiana negli anni 50. Ora, un veterinario dell’Università candese del Saskatchewan ha scoperto su modello animale come questa proteina sia in grado di stimolare anche l’ovulazione. E’ la fine dei problemi di fertilità?
E’ ancora presto per dirlo, ma la scoperta dello scienziato canadese è quantomeno curiosa. Sembra infatti che la proteina, presente nello sperma, sia in grado di agire sul cervello dei mammiferi di sesso femminile attivando l’ovulazione. Un dato al quale si è giunti attraverso l’osservazione di alcuni animali come il cammello, il lama ed il coniglio, che hanno bisogno di un segnale “capace” di indurre la presenza dell’ovulo nell’utero delle loro controparti femminili. Già nel 2005 Gregg Adams e la sua squadra avevano scoperto che hanno scoperto che questo “induttore” era presente nel liquido seminale, senza però sapere di cosa si trattasse. Il quesito in questione è stato risolto ora.
Grazie allo studio canadese, pubblicato sulla rivista di settore Proceedings of the National Academy of Science, si è riusciti a comprendere che si trattava proprio della proteina di Rita Levi Montalcini, la stessa che nel 1986 ha permesso a lei ed ai suoi colleghi di vincere il Nobel per la Medicina. Ulteriori sperimentazioni hanno poi verificato come la capacità di stimolazione “attiva” per le specie sopracitate non fosse valida per altri mammiferi, come ad esempio le mucche. Commenta il ricercatore:
Questa proteina non induce l’ovulazione nei bovini, ma ne modifica l’intervallo. Le mucche trattate con OIF/NGF hanno ovulato tutte entro 4 ore l’una dall’altra, mentre le mucche non trattate erano meno sincronizzate. Il trattamento con questo fattore ha migliorato lo sviluppo del corpo luteo, una ghiandola che si forma dopo l’ovulazione e produce ormoni essenziali per il mantenimento della gravidanza, sia nel lama sia nei bovini. Cosa curiosa infine l’ovulazione è stata indotta solo in topi in età prepuberale.
Grazie a studi precedenti si sa che anche nello sperma dell’uomo è presente questa proteina, e che le ovaie delle donne contengono i suoi recettori. Che ulteriori studi possano portare ad un maggiore trattamento dell’infertilità proprio attraverso questa proteina?
Fonte |Pnas
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