Torna in auge la diatriba sugli OGM (Organismi Geneticamente Modificati) con particolare riferimento al mais transgenico. Secondo una ricerca scientifica pubblicata realizzata dal biologo molecolare all’Università di Caen, il francese Gilles Eric Seralini, nei ratti alimentati con questo tipo di mais a lungo termine, dopo 13 mesi si sono cominciati a sviluppare tumori ed altre gravi malattie con incidenza nettamente superiore (fino a 5 volte) rispetto ai topini di riferimento nutriti con mais normale. Test realizzati su cellule umane hanno condotto a conclusioni similari. Un risultato agghiacciante che deve far riflettere autorità scientifiche e politiche.
I dati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista scientifica americana ”Food and chemical toxicology” e anticipati dal settimanale francese “Nouvel Observateur”, ma saranno pubblicati interamente in un libro edito da Flammarion “Tous cobayes” (Tutti cavie), che uscirà il prossimo 26 settembre in Francia (accompagnato anche da un film) che promette rivelazioni scioccanti: questo perché si tratta del primo studio a lungo termine mentre le autorizzazioni per l’immissione in commercio prevedono dei test di 90 giorni! Nello specifico, ha spiegato Seralini:
”Il nostro studio realizzato per due anni su 200 ratti stabilisce che anche a piccole dosi, l’assorbimento a lungo termine di questo mais (ne è stato usato uno della Monsaldo ndr), cosi’ come del Roundup,(disserbante egualmente testato in questo studio ed appartenente alla stessa multinazionale ndr) agisce come un veleno potente e molto spesso mortale, i cui effetti colpiscono prioritariamente i reni, il fegato e le ghiandole mammarie’‘.
Il grilletto è dunque puntato sui sistemi di controllo e di verifica prima dell’autorizzazione all’immissione in commercio di queste sostanze. Negli Stati Uniti è abbastanza semplice, mentre in Europa esistono dei principi cautelativi, che di fatto non vietano però o non modificano sostanzialmente le condizioni autorizzative.
Ma a cosa serve il mais OGM?
Non ci bastava quello naturale? L’Ogm come noto è un organismo nel cui Dna viene inserito un gene estraneo, che gli conferisce particolarità nuove. I cibi transgenici sono nati per favorire la resistenza delle piante vegetali agli insetti e agli erbicidi, in modo da renderli più “sani” e favorire una produzione migliore. Ma vengono anche inseriti geni particolari che ne potenziano le proprietà nutrizionali (pensiamo al recente pomodoro transgenico antiossidante ed antitumorale). Tutto ciò può incidere in maniera determinante sulla malnutrizione e la fame nel mondo …… ma andrebbero fatti dei test specifici: la sicurezza dell’ecosistema, oltre che degli organismi umani andrebbe valutata a fondo. Finora le ricerche scientifiche del caso sono state a breve termine ed essenzialmente finanziate dalle multinazionali produttrici. Dunque anche tra gli scienziati domina il dubbio. 20 anni fa quando si cominciava a parlare di cibi transgenici si discuteva proprio dell’importanza di valutare gli effetti a lungo termine. Nel frattempo però nel mondo le coltivazioni OGM si sono moltiplicate. Tempo fa ho acquistato un alimento biologico, enfatizzato come OGM. La cosa mi ha colpito profondamente: ma allora di biologico, di naturale, cosa c’è? Le autorità sanitarie europee si riservano di approfondire i dati di questa ricerca scientifica. Sarà la volta buona?
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Foto: Thinkstock
Fonte: Nouvel Observateur