Si è abbattuto nella notte su New York ed il resto della costa orientale degli Stati Uniti Hurricane Sandy, l’uragano definito “tempesta perfetta” che come da previsioni (purtroppo confermate dai fatti) ha portato distruzione e morte. Il simbolo di questa catastrofe è di sicuro New York, allagata ed al buio, travolta da incendi e valanghe di acqua al contempo. Un’emergenza totale, sociale, economica, di salute pubblica.
Chiuso anche il quartiere finanziario di Wall Street a Manhattan. Oltre un milione di persone in una decina di Stati sono state costrette ad evacuare le loro abitazioni. Ma pensate allo spavento e al pericolo per la salute dei pazienti che si è venuto a creare nella notte presso un ospedale della città dopo che è andato in tilt il generatore d’emergenza, necessario in seguito al blackout che si è avuto (e che perdurerà, pare almeno per le prossime 48 ore) nell’area di New York: per gli oltre 200 pazienti dell‘ospedale Tisch dell’Università di New York è stato necessario un trasferimento in altri nosocomi, all’interno di ambulanze, in una città buia e devastata da onde di 4,5 metri ed un vento che ha raggiunto anche i 145 chilometri orari. Tra i tanti pazienti ricoverati anche dei neonati, 20 in incubatrici che improvvisamente prive di corrente elettrica hanno cessato di funzionare.
Medesime problematiche se non più gravi nei reparti di terapia intensiva dove i macchinari diventano fondamentali per la vita delle persone. I trasferimenti sono stati possibili trasportando barelle e pazienti a mano, per le scale, non essendo funzionanti neppure gli ascensori. Il tutto con l’ausilio di torce elettriche. Al momento e per fortuna sembra che l’emergenza sanitaria nell’ospedale si sia risolta per il meglio. Purtroppo al momento nell’East Coast si contano già 16 morti. Secondo quanto riportato dal New York Post, 9 nella Grande Mela: tre adulti nel Queens, una ragazza adolescente a Staten Island, due a Long Island, uno in Ulster County e tre bambini a Westchester. Difficile sarà da superare anche lo stress post traumatico dei cittadini, ma la prevenzione e la messa in sicurezza hanno ridotto al minimo i rischi ed i danni. L’ansia peggiore è passata.
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