La sifilide? Una malattia tutt’altro che scomparsa e purtroppo tornata di attualità in questi ultimi anni soprattutto tra i giovani, i quali si vantano di sapere tutto sul sesso ma sono ancora restii a mettere in pratica le giuste precauzioni contro le malattie sessualmente trasmissibili.
Una patologia sessuale che potrebbe essere come tante altre combattuta con l’arma della prevenzione e quindi l’uso del preservativo durante i rapporti sessuali. Ed invece, ancora oggi nel 2013, ci troviamo a raccontare come i contagi siano aumentati, soprattutto tra le fasce più immature ed in qualche modo più sottoposte a sollecitazioni. L’allarme è stato lanciato nel corso del congresso della Società italiana di Pediatria dalla dott.ssa Barbara Suligoi, la direttrice del Centro operativo Aids, il Coa.
L’esperta spiega come la crescita dei casi di sifilide in Italia e quella dei ragazzi sessualmente attivi sia in un certo senso un paradosso: essi infatti iniziano molto presto a praticare sesso ed a parlarne, ma non basano le loro conoscenze su informazioni corrette e soprattutto non mettono in pratica le regole base della sicurezza sessuale. Rimane il fatto che in quanto a contagi di malattie sessualmente trasmissibili siamo tornati indietro di circa quarant’anni, quando l’ “amore libero” e senza precauzioni era una pratica comune. Non dimentichiamo che la sifilide è una malattia molto pericolosa perché capace, in stadi più avanzati se non curati, non solo di attaccare il sistema nervoso ma anche gli altri organi.
Come ovviare a questa recrudescenza? Attraverso la prevenzione, ovviamente ed ad una maggiore informazione rivolta soprattutto nei confronti di coloro che sono più a rischio. Test gratuiti, controlli, una maggiore diffusione del preservativo anche attraverso canali non ufficiali. Solo in questo modo si può pensare di combattere una malattia che per secoli è stata anche mortale e che in questi ultimi anni sta ponendo la società medica nelle condizioni di doversi preoccupare ancora una volta della sua presenza.
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