Le strutture sanitarie inglesi non rifiuteranno più l’assistenza a quei pazienti che acquistano da soli farmaci per curare il cancro. E anzi il Governo britannico si sta impegnando per far sì che si riducano le persone costrette a far fronte in maniera autonoma a questo tipo di spesa. Il cambio di rotta è stato annunciato dal premier Gordon Brown e segue le polemiche legate al decesso di alcuni pazienti, come Linda o’ Boyle, una sessantaquattrenne di Billericay, nell’ Essex, deceduta lo scorso marzo a causa del rifiuto del Nhs a prestarle assistenza.
Il motivo del rifiuto era legato al fatto che la paziente aveva acquistato privatamente il cetuximab, un farmaco contro il cancro all’intestino. Fino ad ora infatti il sistema sanitario inglese non solo non metteva a disposizione dei pazienti quei farmaci il cui rapporto costi-benefici non veniva giudicato sufficientemente vantaggioso, ma negava anche l’assistenza a chi avesse acquistato privatamente lo stesso farmaco.
I medicinali in questione sono dei farmaci in grado di allungare di qualche mese la speranza di vita per i pazienti oncologici e per le vittime di alcune malattie rare. Per il Nice – il National institute for health and clinical excellence, l’organizzazione che valuta l’efficacia degli interventi sanitari nel Nhs – non si trattava di un motivo valido per renderli disponibili ai pazienti: solo pochi mesi fa, ad agosto, si era pronunciata contro il rimborso da parte del Nhs di quattro medicinali contro il cancro renale che riescono ad allungare la vita di circa 6 mesi, perché il loro costo, superiore alle 35mila sterline all’anno, era stato giudicato troppo elevato.
Ora, invece tutti i pazienti potranno ottenere le prestazioni di cui hanno bisogno, anche se ricorrono da soli all’acquisto di un medicinale. In sostanza, ai pazienti in situazione terminale verrà offerta una maggiore possibilità di accesso ai medicinali «allunga-vita», riducendo così i casi di acquisto personale.
Per chiarire ulteriormente la questione pochi giorni fa Mike Richards, national clinical director per i tumori all’interno del Dipartimento della Salute ha fatto sapere che i pazienti dovranno pagare soltanto per i medicinali non approvati dal Nice o in attesa di approvazione o ancora per quelli il cui uso è raccomandato solo in alcune situazioni particolari. Inoltre, ha precisato, nel caso in cui i medicinali verranno acquistati privatamente le cure verranno prestate in strutture separate.