Il risultato dell’adozione del nuovo protocollo d’intesa voluto dalla riforma Brunetta, che mira a rinnovare l’intero settore della Pubblica Amministrazione e, quindi, anche il sistema sanitario, prevede la valutazione del personale, tra cui medici, infermieri, tecnici ed altri impiegati, avviata però per ora ancora in via sperimentale, ma fortemente voluta dalla Fiaso (Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere) e dall’Agenzia nazionale per i servizi regionali e il Formez.
Tutti gli operatori sanitari, quindi, saranno valutati a 360°, quindi non solo per le loro performance professionali, ma anche per cortesia, puntualità, presenza e disponibilità verso i cittadini, fattori ritenuti importanti e spesso messi invece in secondo piano. L’iniziativa, però, non è particolarmente apprezzata, invece, dai sindacati che osteggiano questo provvedimento.
Quattro sono gli obiettivi principali del protocollo d’intesa che è volto principalmente a migliorare le prestazioni individuali, premiare i più meritevoli, favorire la crescita professionale e migliorare, in generale, la gestione delle risorse umane e che, per ora, ha la durata, in via sperimentale, di circa sette mesi. In questo intervallo di tempo ai medici e dirigenti possono essere assegnati giudizi che vanno da insoddisfacente ed ottimo e che, come già accennato, non riguardano solo l’attività professionale.
Al momento, prima di rendere ufficiale il sistema di valutazione per tutto il territorio nazionale, si sono coinvolte circa 37 ASL, da Nord a Sud, tra cui quella di Alba, Vicenza, Bassano del Grappa, Firenze, Perugia, Milano, Ancona, Genova, Matera, ma anche più a sud dove vi sono 17 strutture in Sicilia e una sola nella Capitale, invece, con l’ospedale San Camillo.
Al termine dei sette mesi di “prova”, si prevede di dare vita ad una vera e propria rivoluzione in un comparto critico, come quello sanitario, dove spesso sono prevalsi incentivi e premi a pioggia dati, in alcuni casi, sulla base di altri fattori e non sulla professionalità dimostrata. Insomma, medici, infermieri ed esperti del settore, dopo anni di studio, avranno l’impressione di ritornare tra i banchi di scuola con queste vere e proprie “pagelle”.