In caso di problematiche e contenzioso tra medico e paziente interessante è la proposta dell’Amami, associazione no profit, atta a tutelare i medici vittime di soprusi e ingiustizie. Si potrebbe infatti arrivare prima alla definizione delle controversie che talvolta insorgono nella sanità con un accordo arbitrale tra medico e paziente. La proposta è appunto dell’AMAMI, Associazione Medici Accusati di Malpractice Ingiustamente, che ha presentato l’iniziativa nel suo congresso nazionale che si è tenuto a Roma. Dice il presidente dell’associazione, Maurizio Maggiorotti:
“Abbiamo già l’avvallo di sei Società scientifiche, che rappresentano oltre 20 mila medici italiani”
Secondo Maggiorotti il paziente e il medico che aderiranno all’accordo prima della prestazione sanitaria, in caso di controversia, avranno la possibilità di arrivare alla risoluzione della questione in pochi mesi, anziché dopo qualche anno, come avviene con il ricorso alla giustizia ordinaria. Nel contempo i medici dell’AMAMI hanno anche indirizzato una lettera a tutti i Presidenti dei Tribunali, invitandoli, quando abbiano necessità di nominare consulenti tecnici, a sceglierli rivolgendosi alla Conferenza permanente di Specialità, costituita insieme all’AMAMI.
Quest’organismo consultivo è nato recentemente in seno all’Amami, proprio con l’obiettivo di offrire un supporto altamente qualificato ai giudici che si occupano di responsabilità sanitaria. E’ composto dai presidenti delle società specialistiche italiane che più frequentemente sono oggetto di richieste di risarcimento danni. La Conferenza, precisa il dottor Maggiorotti, metterà a disposizione dei magistrati elenchi di specialisti italiani costantemente aggiornati sugli sviluppi delle conoscenze scientifiche e sulle applicazioni tecniche della medicina.I contenziosi giuridici sanitari sono circa 15 mila all’anno, ed i due terzi terminano con l’assoluzione del medico.