Cresce ancora il consumo dei medicinali da parte della popolazione italiana. E’ questo il risultato che il rapporto Osmed, recentemente presentato dall’Istituto Superiore della Sanità ha posto all’attenzione dei lavoratori del settore e non solo. E i bambini e gli anziani sono i consumatori più attivi da questo punto di vista.
Secondo il rapporto, in media, ogni italiano ha consumato nel 2010 farmaci per almeno 434 euro, con una media giornaliera di assunzione ogni mille abitanti di 952 dosi di medicine, mentre sono 30 le confezioni acquistate mediamente da ogni cittadino nelle farmacie. Tutti dati tendenti al rialzo rispetto al 2009 di almeno 16-20 unità. Un cambio non macroscopico quindi, ma certamente visibile.
Secondo il rapporto presentato da Roberto Raschetti, curatore dello stiudio in questione, per ciò che riguarda i minori di 18 anni, almeno 8 su 10 ricevono annualmente almeno una prescrizione medica, solitamente focalizzata su antibiotici ed antiasmatici. A livello di spesa generale, è stato stimato che un paziente con più di 75 anni spende di media 13 volte di più rispetto ad un giovane, e che gli “over 65” coprono con i loro consumi circa il 60% della spesa totale, considerando sia i farmaci passati dal Servizio Sanitario Nazionale che quelli acquistati in proprio.
Il rapporto non vuole solo dare una istantanea della situazione nazionale, ma anche fare il punto sulla reale efficacia di queste prescrizioni e su un loro corretto utilizzo. Soprattutto da questo punto di vista, spiega Raschetti, si punta al modello americano, dove non solo vengono fatte delle prove di sicurezza, ma anche delle prove di efficacia.
Tornando al rapporto nudo e crudo, i maggiori farmaci ad essere prescritti sono quelli legate alle malattie cardiovascolari, che non fanno registrate cambiamenti rispetto allo scorso anno, ai quali seguono direttamente quelli ad azione gastrointestinale, quelli adibiti alla cura del sistema nervoso centrale e gli antitumorali.
Cresce però al contempo anche il mercato dei farmaci generici e quello dei farmaci equivalenti. A “comprare” di più sono i Calabresi ( a livello regionale) e le donne, che hanno un consumo maggiorato del 10% rispetto agli uomini, soprattutto per ciò che riguarda gli antidepressivi e le patologie legate alla menopausa.
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