Negli ultimi anni si sono fatte sempre più insistenti le voci delle strutture mediche dell’Est Europa che, con una spesa di circa un terzo rispetto a quella italiana, offrivano lo stesso trattamento. Le cliniche odontoiatriche o di chirurgia plastica si sono così diffuse a macchia d’olio tanto che in Italia sono sempre di più le compagnie di viaggio che organizzano dei veri e propri pellegrinaggi verso la Romania, la Polonia ed i Paesi limitrofi per risparmiare sulle cure mediche.
E allora ecco l’idea, perché non aprire cliniche low cost anche in Italia? Le accuse che vengono indirizzate ai Paesi dell’Est riguardano principalmente la qualità del servizio, non all’altezza di quello a cui siamo abituati, dovuta soprattutto alla scarsa qualità delle strumentazioni. Per ovviare a questo problema, le strutture italiane regolarmente iscritte all’Assolowcost, l’associazione che riunisce aziende e strutture di servizi che s’impegnano ad abbassare i costi, devono aderire ad un rigido codice etico che deve garantire l’alta qualità, nonostante i costi inferiori.
E così si viene a scoprire che in queste cliniche private i costi saranno di circa il 30% in meno, con picchi nelle strutture odontoiatriche dove, ad esempio, l’apparecchio per i denti dei bambini costa 490 euro contro i 2.200 di una struttura normale (dati del Progetto Dentale Apollonia). Le cliniche low cost sono per ora diffuse solo nel Nord Italia e sono ancora molto poche. In generale sono due le organizzazioni che se ne occupano, proprio Apollonia e amicodentista. com, ma visto il successo che stanno avendo non è detto che un domani non possano aprire filiali in tutta Italia.
Le strutture finora autorizzate riguardano le cure odontoiatriche e quelle psichiatriche, con visite specialistiche che costano circa la metà rispetto al normale. Secondo i dati dell’Assolowcost, in Italia ad oggi sono 5 milioni le persone che non riescono ad accedere a cure mediche adeguate per i costi troppo alti, finendo così nella trappola delle truffe o dovendosi adattare a vivere con qualche problema come i denti storti per i più piccoli. Una famiglia media italiana spende 113 euro al mese, di cui 37 per i farmaci.
Adottando modelli low cost, tale spesa scenderebbe di circa il 30% e la spesa per i farmaci si ferma a 25.
I numeri dei pazienti e del fatturato continuano a crescere, e chissà che un giorno questa non diventi la regola, piuttosto che l’eccezione.
[Fonte: Repubblica]