Che il fumo sia dannoso per il cuore e altre parti del corpo è un fatto noto, ma i ricercatori ora raccontano in dettaglio uno dei motivi per cui ciò avviene: il fumo provoca continuamente e progressivamente l’irrigidimento delle arterie. In realtà, le arterie dei fumatori che si irrigidiscono lo farebbero anche con l’avanzare dell’età, ma la differenza sta nel fatto che le arterie dei fumatori invecchiano ad una velocità doppia rispetto ai non fumatori, spiega un nuovo studio giapponese.
Arterie più rigide sono inclini a blocchi che possono causare infarto, ictus e altri problemi. Spiega il dottor William B. Borden, cardiologo e docente di medicina presso il Weill Cornell Medical Center di New York City:
Sappiamo che le arterie diventano più rigide nel tempo con l’età. Questa ricerca dimostra che il fumo accelera il processo. Ma aggiunge anche ulteriori informazioni per quanto riguarda il ruolo che il fumo gioca come causa delle malattie cardiovascolari.
Per lo studio, i ricercatori della Tokyo Medical University hanno misurato la velocità delle pulsazioni il brachiali-caviglia, la velocità con cui il sangue viene pompato dall’arteria brachiale più vicina al cuore, il principale vaso sanguigno del braccio, fino alla caviglia. Il sangue si muove più lentamente attraverso le arterie rigide, quindi una differenza di tempo più grande significa vasi sanguigni più rigidi.
Osservando più di 2.000 adulti giapponesi, i ricercatori hanno notato che la variazione annua della velocità era maggiore nei fumatori rispetto ai non fumatori di 5-6 anni. Le arterie di medie e grandi dimensioni si irrigidiscono al doppio del tasso rispetto ai non fumatori, secondo il rapporto pubblicato sul Journal of American College of Cardiology. Non è una grande sorpresa, ha detto Borden, notando che c’è sicuramente una relazione dose-risposta:
Più fumi, più aumenta l’irrigidimento delle arterie ogni giorno.
Gli autori dello studio hanno misurato l’irrigidimento di anni, non di giorni, per fare in modo che l’effetto dannoso del fumo fosse chiaro nel lungo periodo. Un altro aspetto importante dello studio è stata l’analisi degli effetti del fumo sulla proteina C-reattiva, un marker molecolare di infiammazione che sembra svolgere un ruolo nella malattia cardiovascolare. Lo studio ha trovato alcuna una relazione tra i livelli ematici di proteina C-reattiva e l’irrigidimento delle arterie. Tale constatazione aggiunge un altro pezzo al puzzle della proteina C-reattiva e delle malattie cardiovascolari che i ricercatori stanno cercando di montare.
La scoperta dà un argomento medico in più per smettere di fumare, spiega il dottor David Vorchheimer, professore associato di medicina e cardiologia presso il Mount Sinai Medical Center di New York City.
Una delle sfide che i medici devono affrontare quando cercano di convincere la gente a smettere di fumare è l’argomento: “Bé, ho fumato per anni e nulla mi è ancora successo”. Quello che sottolinea questo studio è che il danno è cumulativo. Il fatto che sei stato bene finora non significa che riesca a farla franca per sempre
spiega il dottor Vorchheimer. L’aspetto positivo, conclude il medico, è che c’è la possibilità che il danno guarirà se si smette di fumare.
[Fonte: Health24]