Chi soffre di problemi circolatori, con l’irrigidimento delle temperature si trova spesso a dover combattere con i geloni, che colpiscono proprio le parti del corpo più esposte al freddo, in primis mani e piedi. Si manifestano con una sensazione di intorpidimento e prurito delle zone interessate, ma nella fase più acuta le parti colpite possono gonfiarsi, arrossarsi fino a coprirsi di vesciche.
Cosa sono i geloni
L’esposizione al freddo al di sotto dei 5 gradi, e ancora peggio al di sotto di 0 gradi, produce una vigorosa vasocostrizione, che a sua volta genera una reazione della cute. A secondo degli individui, la pelle si può arrossare, diventare bluastra o diventare pallida, fino a lesionarsi. Per questo motivo è importante evitare il passaggio brusco dal caldo al freddo, o di mettere piedi o mani vicino a un termosifone, come spesso capita. La reazione della cute agli sbalzi di temperatura, infatti, può essere molto seria, soprattutto per quelle parti come le dita delle mani o la pianta del piede che sono più distanti dal cuore.
I rimedi della nonna contro i geloni a mani e piedi
La comparsa dei geloni si combatte prima di tutto con la prevenzione, ovvero portando i guanti, evitando il contatto con l’acqua fredda o di avere le mani umide, anche l’esercizio fisico migliora la circolazione sanguigna.
Passando ai rimedi della nonna, un sistema efficace per bloccare lo sviluppo di un gelone al momento della comparsa è sfregare un battuffolo imbevuto con un po’ di alcol etilico sulla parte interessata. Da evitare se il gelone ha provocato tagli o ferite. Anche una tisana a base di centella asiatica è buon rimedio per riattivare la circolazione del sangue, anche ribes nigrum, che tra le altre cose è anche un ottimo rimedio naturale per combattere le allergie.
Per i piedi, invece, è un vero toccasana il pediluvio con l’acqua di cottura della pasta, sfruttando così gli amidi rilasciati che hanno un effetto tonificante. Tuttavia, non è adatto per i pazienti diabetici, l’umidità, infatti, può aggravare eventuali lesioni.
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