La Food and Drug statunitense ha approvato l’adalimumab per il trattamento dell’uveite per i pazienti non infettivi affetti da una forma severa della patologia. Si tratta del decimo uso approvato negli Stati Uniti per questo anticorpo monoclonale.
Esso viene infatti già utilizzato contro l’artrite psorisiaca, la spondilite anchilosante, l’artrite reumatoide, l’artrite giovanile poliarticolare idiopatica, il morbo di Crohn, l’idrosadenite suppurativa, la colite ulcerosa e la psoriasi cronica.
L’Humira, questo il nome commerciale del medicinale, è il primo e unico non corticosteroide che ha ricevuto il via libera per curare l’uveite da parte della FDA. Va ricordato che parliamo di un’infiammazione del tratto uveale dell’occhio, quello posto tra la cornea e la sclera della retina: se questa non viene curata in modo adeguato si rischiano complicazioni a carico della vista che nei casi più gravi possono condurre alla cecità.
Il via libera dall’istituzione americana è arrivato in seguito a quello dell’Unione Europea e a quello dell’Agenzia Europea del farmaco in coloro che non rispondo in modo adeguato ai corticosteroidi o che per motivazioni pregresse non possono usufruire di quest trattamenti. Come si è giunti all’approvazione statunitense? Ci sono voluti due studi di fase tre che hanno dimostrato come in pazienti adulti con uveite attiva, ma non infettiva e controllata, l’adalimumab fosse in grado di abbassare di settimana in settimana la manifestazione della malattia e la probabilità di conseguenze, in comparazione con il gruppo di pazienti ai quali veniva fornito un placebo. Spiega il professor Glenn J. Jaffe della Duke University di Durham in North Carolina:
Quest’approvazione mette a disposizione di pazienti una valida opzione di cura per coloro che sperimentano problemi alla vista in seguito a questa malattia infiammatoria degli occhi. I dati degli studi condotti hanno mostrato senza il valore di Humira come opzione di trattamento per i malati affetti da forme severe della patologia.
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