Il deficit di vitamina B12 può avere diverse cause che vanno da una dieta inadeguata a malattie che impediscono l’assorbimento di vitamine e altri micronutrienti. Di aiuto può essere un’adeguata supplementazione vitaminica.
La vitamina B12, o cobalamina, è una vitamina idrosolubile presente in diversi alimenti quali carne, pesce, fegato (in particolare di ovini), frattaglie, latte, latticini, formaggi, uova, molluschi e crostacei. È invece praticamente ridottissima la sua presenza nei cibi di origine vegetale.
Come nel caso di altre vitamine (le altre del gruppo B, ma anche la A, la C, la D e la F), anche la vitamina B12 svolge varie funzioni all’interno dell’organismo umano e una sua carenza, a seconda della sua gravità, può essere fonte di diverse problematiche.
Cerchiamo quindi di capire a cosa serve la vitamina B12, le cause e le conseguenze di una sua eventuale carenza e i rimedi che si possono adottare.
A cosa serve la vitamina B12
Questa particolare vitamina B interviene insieme ad altre sostanze nel metabolismo di carboidrati, aminoacidi, acidi grassi e acidi nucleici (ovvero il DNA e l’RNA). Oltre a stimolare la funzione immunitaria, svolge anche un compito di fondamentale importanza nell’eritropoiesi, ovvero nella formazione dei globuli rossi.
Ha anche un importante ruolo nel corretto funzionamento del sistema nervoso e favorisce la conversione dell’omocisteina in metionina; ciò comporta una riduzione dei livelli di omocisteinemia; si ricorda che eccessivi livelli ematici di omocisteina rappresentano un fattore di rischio per lo sviluppo di malattie cardiovascolari.
Viste le sue numerose e importanti funzioni, ben si comprende come un deficit di vitamina B12 possa risultare problematico per la salute generale.
Deficit di vitamina B12: le cause
Il deficit di vitamina B12 può avere diverse cause che possiamo sinteticamente riassumere in quattro punti principali:
- dieta non adeguata;
- problematiche che riducono l’assorbimento vitaminico;
- utilizzo inadeguato della vitamina;
- alterazioni del metabolismo.
Riguardo al primo punto, una carenza di vitamina B12 (diagnosticabile attraverso uno specifico esame del sangue), è un’evenienza comune in chi segue una dieta vegana; questo regime nutrizionale esclude infatti tutte le principali fonti alimentari di vitamina B12.
Relativamente al secondo punto, anche nel caso di un regime che apporti un adeguato livello di vitamina, il suo assorbimento può risultare insufficiente a causa di malattie che colpiscono l’intestino, il pancreas o le vie biliari. Anche l’assunzione di farmaci antiacidi, l’AIDS e gli esiti di interventi chirurgici all’apparato gastrointestinale possono limitare l’assorbimento vitaminico. Altra causa è l’assenza del cosiddetto fattore intrinseco, una glicoproteina prodotta dalle cellule parietali dello stomaco ed essenziale per l’assorbimento della vitamina B12.
Un utilizzo inadeguato della vitamina può invece essere legato a deficit enzimatici o malattie del fegato.
Infine, il deficit può essere dovuto ad alterazioni metaboliche determinate da farmaci come per esempio la metformina o l’esposizione prolungata a sostanze quali il protossido d’azoto.
Segni e sintomi di carenza
Il deficit di vitamina B12 determina l’insorgenza di vari segni e sintomi. Una delle conseguenze è innanzitutto l’instaurarsi di anemia perniciosa, malattia che peraltro aumenta il rischio di cancro allo stomaco. Questa forma di anemia si manifesta con pallore, stanchezza generalizzata, respirazione affannosa, vertigini, capogiri, perdita di appetito, calo ponderale, difficoltà a digerire, dolore e arrossamento della lingua, perdita di sensibilità degli arti, confusione, riflessi rallentati, debolezza muscolare ecc.
Carenza di vitamina B12: i rimedi
La carenza di vitamina B12 può essere trattata efficacemente ricorrendo a integratori alimentari; sarà il medico a stabilire il quantitativo di vitamina da assumere quotidianamente.
La supplementazione può essere effettuata per via orale oppure, se il medico lo ritiene opportuno, per via endovenosa.