IL 5 maggio prossimo si celebra la XII Giornata Nazionale per l’epilessia, una patologia del cervello che si manifesta con crisi convulsive. Le persone che nel nostro Paese ne soffrono sono oltre 500 mila, e più della metà sono bambini e adolescenti. Riguardo all’epilessia esistono ancora oggi moltissimi pregiudizi e non a caso viene definita malattia sociale. Da qui l’iniziativa di LICE (Lega Italiana contro l’Epilessia) di avviare un importante progetto di informazione nelle scuole primarie di tutta Italia.
La campagna ha visto il coinvolgimento attivo dei neurologi della LICE che, in appositi incontri formativi, hanno illustrato la patologia, i sintomi, l’approccio al bambino a 700 insegnanti di oltre 150 scuole elementari. Oltre alla finalità informativa, il progetto ha previsto anche un’indagine tra gli insegnati con l’obiettivo di capire in che modo la malattia viene percepita all’interno della scuola. I risultati preliminari, che verranno presentati proprio in occasione della Gionata Nazionale per l’epilessia, rivelano quanto poco sia conosciuta questa patologia, con tutti i pregiudizi che ne derivano.
Più del 50% degli insegnanti, infatti, ritiene che l’epilessia riduca le capacità di apprendimento dei bambini, cosa assolutamente non vera. La malattia, infatti, non incide in modo significativo né sulle capacità di apprendimento, né sulle sue possibilità di relazionarsi con gli altri, a meno che non ci siano forme gravi. Un’altra convinzione erratica, ma piuttosto diffusa, è che si debba inserire qualcosa nella bocca in caso di una crisi epilettica. Questa, al contrario, rientra nelle manovre da non fare per evitare danni. Molti insegnanti, inoltre, ignorano che si possa guarire dall’epilessia.
La lotta ai preconcetti comincia da quella all’ignoranza. Il non sapere, infatti, è fonte di errori e di una visione distorta della realtà, proprio come nel caso dell’epilessia, che ancora oggi è oggetto di disinformazione. Per chi volesse saperne di più, può visitare il sito della LICE.
Via| LICE – Lega Italiana Contro l’Epilessia; Photo Credit| Thinkstock