Forse i molti registi di film horror non avrebbero mai pensato che facendo scorrere fiumi di sangue in un genere splatter avrebbero salvato invece molte vite.Uno studio americano afferma che i film violenti possono aiutare a prevenire il crimine, tenendo potenziali delinquenti lontano da un habitat “pericoloso” e portandoli dentro le sale cinematografiche ad abbuffarsi di pop-corn.
Gli autori della ricerca sono Gordon Dahl, dell’Università di San Diego , e Stefano Della Vigna, italiano, professore di Economia a Berkeley, in California. A giudicare dai risultati dello studio, grazie alla visione di film violenti, negli Usa ci sono state 52mila aggressioni in meno all’anno.
“Guardando un delinquente in celluloide mentre commette un omicidio al posto loro – si legge nell’articolo – i cosiddetti “border-line” (cioè le persone a rischio) potrebbero sublimare il loro desiderio di violenza attraverso la visione di un film“. In base a questo ragionamento -spiega Gordon Dahl- se si togliessero i film violenti ci sarebbe il rischio di far aumentare la criminalità nelle strade.
Lo studio dei due economisti è in contro-tendenza con le tesi di stampo psicologico secondo le quali la violenza al cinema incoraggia quella nella vita. Craig Anderson, famoso psicologo e sostenitore dell’equazione “violenza in tv = più violenza nella società” ricorda che “le persone imparano da ogni esperienza della vita e questi insegnamenti avvengono ad un livello delle funzioni celebrali molto basilari“.