Il ponte dentale è la soluzione usata più frequentemente in odontoiatria per aiutare molte persone a risolvere i propri problemi ai denti. Ma cerchiamo di capire meglio in cosa consiste questo tipo di intervento e come influisce sulla vita delle persone.
Il ponte dentale è un risanamento odontoiatrico a cui si ricorre quando uno o più denti tra loro vicini, a causa di problemi dovuti all’età o ad altro, sono mancanti. Proprio da qui ha origine il suo nome, in quanto si tratta di una protesi che utilizza come ancoraggio i denti rimasti e li collega tra loro come un ponte.
Il ponte dentale per superare i problemi estetici e funzionali
Il ricorso a questo tipo di struttura non avviene solo per una questione estetica, anche se è una delle ragioni principali, ma anche per correggere problemi funzionali. Di certo il disagio che può causare la perdita dei denti è considerevole e il ricorso ad un tipo di soluzione come il ponte dentale può permettere di correggere problemi invalidanti e riacquistare sicurezza in sé stessi.
I problemi funzionali possono essere molteplici, il principale è sicuramente lo squilibrio della masticazione. Quando una persona mastica, attiva un sistema di muscoli molto complesso che, se non lavorano in perfetta sintonia, possono portare a dolori mandibolari, oltre a mal di testa, mal di schiena e persino dolori alle spalle.
Il fattore estetico, quindi, non è l’unico da considerare, in quanto anche la salute fisica potrebbe risentire di questo problema. Inoltre, non sono trascurabili le implicazioni psicologiche: l’inadeguatezza e il disagio che possono provocare la perdita dei denti possono essere causa di una condizione di malessere diffuso. Oggi le moderne tecniche odontoiatriche hanno finalmente trovato una soluzione a questo problema.
Il ponte dentale e la sua corretta realizzazione
L’intervento d’installazione di un ponte dentale richiede numerosi step, tutti estremamente importanti per il raggiungimento di un risultato finale che soddisfi le aspettative. Le visite cliniche preliminari sono uno di questi, perché permettono di scegliere la protesi dentale più adatta alla situazione presentata dal paziente. Una protesi scelta nella maniera sbagliata potrebbe compromettere la realizzazione dell’intervento odontoiatrico.
Il secondo passo è quello dell’analisi dei denti che serviranno da pilastro, di cui è importante verificarne la stabilità in quanto saranno il sostegno principale del ponte dentale.
Successivamente bisogna ottenere le impronte dentali del paziente e quindi capire la colorazione giusta dei denti per poter creare una protesi il più realistica possibile.
Una volta eseguite le visite preliminari, il più delle volte viene fornito in dotazione al paziente un ponte provvisorio, questo per permettergli di abituarsi e certificare la funzionalità dell’apparecchio. Dopo di questo si passa alla costruzione vera e propria del ponte, che può richiedere qualche settimana o addirittura un mese. Se il ponte è corretto e risulta confortevole, si può finalmente passare all’installazione definitiva.
La procedura per l’inserimento della protesi consiste nella limatura dei denti che faranno da pilastro, questo per fare in modo che si formi lo spazio per inserire il ponte. L’ultima fase prevede la cementificazione del ponte dentale per fissarlo ed impedire così le infiltrazioni di cibo e bevande.