Se pensavate di averle viste tutte in merito alla calvizie ed alle sue soluzioni, di certo non siete al corrente di ciò che sta succedendo negli ultimi mesi a Madrid. Dalle normali cure a base di proteine, vitamine e compendi simili ci si è spostati direttamente alle cure…per i cavalli. Partendo da un presupposto che non può che suscitare ilarità: avete mai visto un cavallo senza criniera?
Fin ai tempi antichi la calvizie ha sempre rappresentato un problema per gli uomini. E le soluzioni temporaneamente intraprese in merito a tradizioni secolari sono state moltissime: c’è chi prepara minestre ed impacchi di sassi, chi fa il bagno nel latte d’asina ed addirittura chi usa il guano di uccello e mangia scatolette per cani.
Ora, invece, c’è chi si lava i capelli con lo shampoo per cavalli. Stranezza inspiegabile? Forse, ma il fenomeno è così cresciuto in Spagna che in breve tempo si è passati dallo “Champù de caballo” utilizzato quasi clandestinamente perché venduto fino allo scorso novembre solo dopo prescrizione dal veterinario, ad una sua versione approvata per uso umano venduto al supermercato.
La soddisfazione degli utilizzatori ha funzionato meglio di qualsiasi tipo di pubblicità, portando questo “cosmetico” al primo posto dei rimedi contro la calvizie. E pensare che per anni è stato utilizzato illegalmente, non conoscendo gli effetti collaterali che potesse far registrare sull’essere umano. Sottolinea il produttore:
Lo vendiamo da anni per uso zoosanitario e abbiamo prove che la biotina, l’elemento essenziale del prodotto, aiuti a rinforzare e sgrassare la criniera.
Ed a quanto pare lo stesso effetto lo sortirebbe sul capello umano, a tal punto di essere stato utilizzato in passato anche dalle donne che volevano capelli più forti e lucenti. Va sottolineata una cosa però. La biotina, vitamina del gruppo B, a livello medico sarebbe efficace realmente solo per ingestione.
I risultati ottenuti sono quindi frutto di autosuggestione? La risposta… potrebbe essere più che positiva
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