Spesso vi sono delle metodologie diagnostiche e di intervento che spaventano per il loro nome altisonante e talvolta minaccioso. Tra di loro vi è anche la toracentesi, piccola operazione che viene effettuata quando si presentano specifici problemi di tipo polmonare.
A meno che non venga scelto come esame diagnostico, il suo utilizzo è circoscritto. Per meglio analizzare e capire questo particolare intervento sul paziente, ci aiuteremo proprio attraverso il suo utilizzo in diagnosi ed in terapia.
Prima di andare avanti dobbiamo dare però una definizione precisa: la toracentesi è quell’operazione che consente generalmente, attraverso l’aspirazione tramite un ago, di eliminare i versamenti che possono formarsi all’interno dei polmoni e che sembrino essere immuni all’utilizzo di diuretici. Questi ultimi infatti sono solitamente in grado di far sì che il liquido nella pleura venga eliminato senza intervento di terzi.
Quando si parla di toracentesi diagnostica, parliamo di una operazione utilizzata per verificare la causa di un versamento pleurico. L’analisi del liquido pleurico è infatti di vitale importanza sia nella diagnosi che nell’accertamento dello stadio di una qualsiasi sospetto o conclamato tumore al polmone. Ovviamente prima di passare a questo tipo di intervento, il personale medico eseguirà un esame obbiettivo coadiuvato da rx torace o da una Tac.
La toracentesi terapeutica consiste invece nell’aspirazione di versamenti pleurici che impediscono al paziente di respirare in maniera regolare, per alleviare l’insufficienza respiratoria causata da un versamento pleurico massivo. In questo caso talvolta, piuttosto che un ago, viene utilizzato un tubo da toracotomia. Nel caso di tubercolosi, spesso dalla pleura, è possibile eliminare versamenti di tipologia ematica.
Come si esegue una toracentesi? Si effettua mettendo il paziente seduto e leggermente piegato in avanti, avendo cura di fargli tenere le braccia rilassate su una superficie di appoggio Se vi è la necessità di effettuarla su un paziente disteso, verrà utilizzata una guida Tc o un’ecografia per evitare errori nell’immissione dell’ago. Quest’ultimo, per una efficace toracentesi, deve essere inserito in uno spazio intercostale al di sotto del livello del fluido, sulla linea medio scapolare. La parte vien cosparsa di lidocaina per desensibilizzarla e l’ago viene introdotto perpendicolarmente alla gabbia toracica attraverso la pelle e il tessuto sottocutaneo, lungo il margine superiore della costa inferiore, fin dentro al versamento contenuto nella pleura. Dopodiché viene collegato ad un rubinetto a tre vie connesso ad una siringa di almeno 30 ml. Ogni ospedale italiano possiede in dotazione delle confezioni monouso per la toracentesi.
[Fonte: MSD-Italia]