Sono tanti, purtroppo gli incidenti che si registrano sia a casa sia nelle scuole su tutto il territorio nazionale che vedono coinvolti i bambini, come nel caso del piccolo Francesco, il bimbo di 3 anni che è morto soffocato a causa di un hot dog al ristorante Ikea di Porta di Roma.
Per il bimbo, nonostante 5 giorni di terapia intensiva pediatrica al Policlinico Gemelli di Roma con i più avanzati trattamenti attualmente disponibili, non c’è stato nulla da fare e ieri pomeriggio le sue condizioni cliniche si sono aggravate fino a quando il suo cuoricino ha smesso di battere. La zia del piccolo ha puntato il dito contro il personale del ristorante, dove nessuno sapeva praticare le manovre di disostruzione pediatrica.
Il caso emblematico del piccolo Francesco dovrebbe farci riflettere sull’importanza di conoscere per prevenire. Secondo i dati Istat, infatti, il 27% delle morti classificate come accidentali in soggetti di età compresa tra gli 0 e i 4 anni, è causato proprio da soffocamento per inalazione di un corpo estraneo e/o cibo. Essere consapevoli delle operazioni da compiere nel primo soccorso può essere fondamentale e può davvero fare la differenza. Al contrario, la mancanza di competenze e l’inadeguatezza in situazioni critiche possono essere fortemente dannose se non addirittura fatali.
Il bimbo di Roma purtroppo è stato troppo tempo senza ossigeno perché nessuno dei presenti è stato in grado di praticare le manovre di Heimlich, ma si è dovuto aspettare l’arrivo dell’ambulanza. I suoi genitori hanno espresso ai medici del Gemelli il desiderio che la morte del loro piccolo serva a salvare altre piccole vite, dando il consenso alla donazione degli organi del figlio.
Se l’argomento vi interessa la Croce Rossa Italiana già da diverso tempo organizza in tutta Italia dei corsi gratuiti rivolti a genitori, educatori, baby sitter e a tutti coloro che operano a stretto contatto con i bambini per imparare le manovre di disostruzione pediatrica. Per conoscere il calendario dei corsi potete visitare la pagina della CRI.
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