Colpisce il 5,3% delle persone in tutto il mondo. In Italia la percentuale si attesta intorno al 3,4%, con 270.000/360.000 bambini affetti. Parliamo della sindrome da deficit di attenzione/iperattività, uno dei disturbi psichiatrici più comuni nell’infanzia, conosciuta più semplicemente con il suo acronimo inglese, ADHD, da Attention Deficit Hyperactivity Disorder.
Il professor Paolo Curatolo, Primario dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” ci dà una definizione sintetica dell’AHDH:
Si tratta di un disturbo di origine neurobiologica, caratterizzato da un marcato livello di disattenzione e da una serie di comportamenti che denotano iperattività e impulsività, più seri e frequenti di quanto tipicamente venga osservato in individui a un livello paragonabile di sviluppo. Pertanto i bambini affetti da ADHD non riescono a controllare le loro risposte all’ambiente, sono disattenti, iperattivi e impulsivi, fino a compromettere la loro vita di relazione e scolastica.
Un disturbo che, se non curato, affligge anche da adulti, in Italia sono un milione:
Il quadro clinico può modificarsi rispetto a quanto riscontrato in età giovanile, ma l’iperattività, l’inattenzione e l’impulsività spesso permangono.
Trattiamo l’argomento sulle pagine di Medicinalive in occasione della Settimana Europea della Consapevolezza dell’ADHD, promossa dall’associazione internazionale ADHD Europe, e che vede la partecipazione per l’Italia dell’Aifa Onlus, l’Associazione italiana famiglie ADHD. Patrizia Stacconi, presidente dell’associazione spiega che l’ADHD è un disturbo complesso e problematico, purtroppo ancora poco noto e riconosciuto nel nostro Paese.
La Settimana europea dell’ADHD nasce proprio con l’intento di favorire una maggiore conoscenza della sindrome, con iniziative di sensibilizzazione nei 20 Paesi dell’Unione aderenti.
In Italia l’Aifa ha predisposto gazebo con materiali informativi per sabato 18 e domenica 19 settembre a Roma, e sabato 25 e domenica 26 settembre a Milano, con la possibilità di parlare con i volontari e con neuropsichiatri infantili che saranno a disposizione dei genitori che volessero saperne di più sul disturbo e sulle sue implicazioni per il bambino e la famiglia. E’ la stessa Stacconi a sottolineare come questa iniziativa rappresenti una grande opportunità
non soltanto per favorire la conoscenza del disturbo, ma anche dei suoi risvolti nell’ambito della vita familiare, scolastica e sociale.
Per maggiori informazioni sugli appuntamenti: www.aifa.it oppure telefonare allo 0761-508126 (Aifa Onlus).
[Fonte: Agi Salute]