Il 29 maggio parte l’iniziativa “Stop alle fratture“, per sensibilizzare le donne over 65 che hanno subito un frattura al femore, e più in generale, per informare i cittadini sui rischi legati all’osteoporosi, sugli accertamenti diagnostici da fare per ridurre il rischio di fratture future e sui trattamenti post intervento.
La campagna, è promossa dalle 5 società scientifiche italiane che si occupano di malattie metaboliche dell’osso, e offre la possibilità di una visita gratuita con uno specialista. In Italia, nel 2005 si sono verificati più di 90.000 ricoveri per fratture femorali, spia anche dell’invecchiamento della popolazione, un fenomeno destinato ad aumentare con il passare del tempo, soprattutto in assenza di interventi terapeutici mirati e che inciderà non solo sulla qualità della vita, ma anche sul bilancio del Servizio Sanitario Nazionale.
Nella quasi totalità dei casi, infatti, i pazienti, vengono ricoverati in ospedale ed operati, e si stima una spesa superiore al miliardo di euro all’anno. L’incidenza delle fratture da fragilità ossea è più alta nel sesso femminile, tanto che il 64% di tutte le fratture di femore sono avvenute in donne affette da osteoporosi, una malattia caratterizzata da una diminuzione della densità ossea e dal deterioramento della microarchitettura del tessuto osseo, con conseguente aumento della fragilità e predisposizione alle fratture, soprattutto dell’anca e della colonna vertebrale.
Come ha spiegato Salvatore Minisola, presidente Siommms (Società Italiana dell’Osteoporosi del Metabolismo Minerale e delle Malattie dello Scheletro):
Dopo i 50 anni, una donna ha un rischio di morire a causa delle conseguenze di una frattura di femore equivalente al cancro al seno e, addirittura, quattro volte maggiore del rischio di tumore dell’endometrio. Inoltre, va sottolineato come, con il progressivo invecchiamento della popolazione, è inevitabile che aumentino tutte le patologie croniche correlate all’età tra cui l’osteoporosi, che negli ultimi decenni è diventata una vera e propria priorità sanitaria e sociale.
Ecco, perché è assolutamente necessaria la prevenzione. Conoscere l’osteoporosi, infatti, significa anche sapere quali indagini eseguire, in modo che la diagnosi sia tempestiva. Anche perché l’osteoporosi spesso è asintomatica, e può esordire con fratture vertebrali anche in assenza di traumi ed in assenza di sintomatologia dolorosa.
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[Fonte: Stop alle fratture]