Terapia ormonale sostitutiva (TOS) in menopausa, fa bene o fa male? Quali rischi e quali benefici per la donna? E’ un tema da molto tempo dibattuto e a fare il punto, allo stato attuale delle cose arriva un nuovo studio scientifico pubblicato sul The Journal of American Medical Association.
Si tratta dell’analisi a lungo termine di dati raccolti negli Stati Uniti, a partire da quando, 10 anni fa, dopo il boom della TOS si cominciò a parlare dei seri effetti collaterali e delle controindicazioni (il tumore al seno ad esempio) per questa terapia ormonale sostitutiva in menopausa. In particolare per la prima volta è stato incluso in uno studio al riguardo il follow-up dei dati dell’originale Health Initiative, nell’arco di ulteriori 6-8 anni nell’80 % delle pazienti che avevano partecipato ai primi screening. Queste donne hanno assunto una combinazione di estrogeni e progesterone, soli estrogeni o placebo per diversi anni.
Per le donne che hanno assunto la combinazione ormonale: ogni 10.000 sono stati segnalati sei casi addizionali (rispetto alle statistiche precedenti) di problemi al cuore, altri nove di ictus, più nove coaguli di sangue nei polmoni e altri nove casi di cancro al seno. Ma anche 6 casi in meno di tumore del colon-retto, un caso meno di cancro uterino, sei di fratture dell’anca e uno di morte.
Le donne che hanno preso estrogeni da soli in realtà hanno avuto un ridotto rischio di cancro al seno, anche se il motivo non è noto. Per le altre condizioni, i risultati erano simili a quelli per gli ormoni combinati. Ma solo estrogeno può essere dato esclusivamente a donne che hanno subito un’isterectomia, perché da soli gli estrogeni aumentano il rischio di cancro uterino. Nelle donne che hanno ancora un utero, l’estrogeno deve essere combinato con una qualche forma di progesterone.
Per entrambi i tipi di trattamenti ormonali, i rischi erano più bassi nelle donne più giovani, di età compresa tra 50 e 59, e più alti nelle donne 70-79.
Il succo di questa analisi nelle parole di uno dei firmatari dello studio, il dottor Jo Ann E. Manson che ha spiegato:
“I farmaci comportano dei rischi, ma anche dei benefici. Il giusto sta nel mezzo: gli ormoni sono appropriati per la gestione dei sintomi in alcune donne, non in tutte. In particolare vanno utilizzati nelle donne con menopausa precoce e sintomatologia dolorosa ed invalidante importante”.
Questo è dunque il giusto rapporto tra rischi e benefici della TOS, Terapia Ormonale Sostitutiva in menopausa, che, ricordiamo, va effettuata comunque sotto controllo medico e solo per brevi lassi di tempo, non per anni consecutivi, come invece in passato si è fatto.
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Fonte: JAMA
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