Picchiato dopo l’intervento di bypass al cuore. E’ successo in Russia. La vittima, un uomo di mezza età è deceduto poco dopo, anche se ancora non si sa se in seguito ai traumi riportati. Una storia che fa gelare il sangue e che porta agli estremi la necessità di comprendere quanto sia importante evitare che il personale sanitario vada in burnout dopo turni estenuanti di lavoro.
In particolare, in questo caso, si tratta di un intervento a cuore aperto, fattore nel quale lo stress dei sanitari può risultare ancora rischioso se possibile. Il video, che vi proponiamo in calce all’articolo e che vi avvertiamo contiene immagini forti che potrebbero scioccarvi, è stato ripreso dalle telecamere del reparto di terapia intensiva dove la vittima era ricoverata in seguito all’installazione di bypass cardiaci. Ricordiamo che si tratta di una procedura più invasiva rispetto ad un angioplastica nella quale, per via endoscopica, si inseriscono degli stent in grado di tenere aperte le arterie cardiache. La cosa ancor più sconvolgente è che l’aggressore, sotto contratto fino a quel giorno nell’ospedale Federal Cardo-Surgery Centre, in Russia, è Andrey Votyakov, anestesista di fama e primario del reparto di terapia intensiva che aveva da poco finito di operare l’uomo dopo un turno di più di 36 ore.
Alla base dell’eccessiva reazione, che rimane non giustificabile, vi sarebbe stata la mancanza di sonno unita a tutta una serie di offese arrecate dal paziente al medico. I fatti, occorsi lo scorso febbraio, hanno portato all’apertura di un fascicolo contro il chirurgo, che potrebbe essere incriminato per omicidio, qualora le prove raccolte dagli investigatori dimostrassero che il pugno sferrato sul corpo del paziente possa aver causato dei problemi cardiaci alla vittima. Votyakov ha chiesto scusa alla famiglia dell’uomo per ciò che è successo, ed il ministro degli Interni russo, non appena il video è apparso su Youtube ha immediatamente aperto un’inchiesta.
Quello che ci lascia perplessi, oltre all’incidente di per se stesso è il “silenzio” seguito all'”incidente”: se la clip non fosse finita sulla rete, l’anestesista avrebbe continuato a svolgere il suo lavoro come se nulla fosse successo.