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Fibrosi polmonare, pirfenidone disponibile nelle farmacie ospedaliere

 L’autorizzazione al commercio dell’Esbriet, il farmaco a base di pirfenidone, è arrivata da solo una settimana, ma dal 5 luglio, per i malati di fibrosi polmonare è iniziato il periodo di “diritto terapeutico”: tutte le farmacie ospedaliere d’Italia possono richiedere il medicinale.

Ricordiamo cosa è la fibrosi polmonare idiopatica: si tratta di una malattia rara che colpisce il sistema respiratorio e che toglia al polmone, al pari di un tumore, la capacità di respirare. E’ una malattia dall’esito fatale, la cui unica vera speranza di guarigione è rappresentata da un trapianto di polmoni. Spieghiamo ora cosa si intende per periodo di diritto terapeutico per i pazienti nei confronti del pirfenidone: se il proprio pneumologo lo prescrive ai malati che ha in cura, gli stessi potranno averlo ( e nessuno potrà vietarglielo, N.d.R.) a titolo gratuito, semplicemente recandosi nelle farmacie ospedaliere della propria regione. Senza fare file, senza, lo ripetiamo, dovere pagare nulla.

Questo perché il farmaco in questione non ha alternative terapeutiche e le regioni non possono decidere autonomamente la sua gestione. L’autorizzazione da parte dell’Europa al commercio era giunta già nel 2011, ma solo una piccola percentuale dei pazienti che ne avrebbe avuto bisogno è riuscita ad averne e solo riuscendo ad aderire ad un programma di uso compassionevole attivato dall’azienda produttrice. Fattore questo che non di rado ha costretto i malati ad effettuare una sorta di viaggio delle speranza, nella completa incertezza della disponibilità del farmaco.

In questo caso l’Aifa ha fatto davvero un ottimo lavoro, muovendosi celermente. Al momento l’Esbriet è stato messo in commercio,proprio per velocizzare dei tempi che si erano protratti eccessivamente, con una particolare formula: quella di un rimborso dipendente dal beneficio vissuto dal paziente. Per i primi sei mesi di terapia,il Sistema Sanitario Nazionale non dovrà pagare nulla. Sarà chiamato a rimborsare l’azienda se dopo questo periodo, basandosi su determinati parametri clinici, il paziente avrà archiviato dei benefici a suo favore.

Photo Credit | Intermune