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Cerotto indolore presto in commercio?

Un cerotto che non fa male allo strappo: è questa la fantastica invenzione creata dagli scienziati del Brigham and Women’s Hospital di Boston, in collaborazione con i colleghi del Massachussets Institute of Technology (MIT) negli Stati Uniti. Basta con il trattenere il fiato e contare fino a tre prima dello strappo secco: entro due anni potremo, se tutto andrà bene, dire addio al dolore.

Il tutto è nato da una indagine condotta nei reparti di terapia intensiva neonatale americani. I ricercatori hanno infatti rilevato come la rimozione del cerotto dalla pelle dei bambini sia in grado di causare, su base annuale, almeno un milione e mezzo di lesioni, che talvolta risultano rimanere permanenti, sulla pelle dei neonati prematuri. Il prototipo messo a punto è stato chiamato “tears without tears”,  cerotto senza lacrime, e si strappa con rapidità senza lasciare alcun tipo di residuo e non irritando la pelle. Tutto questo rimanendo aderente all’epidermide.  Vecchi prototipi in tal senso tendevano al contrario a staccarsi quasi subito.  Vi è un segreto specifico alla base di questa capacità del cerotto di rimanere fermo al suo posto, ovvero uno strato sottilissimo di derivati del chitosano, un polisaccaride naturale, che viene posizionato fra lo strato adesivo e la pellicola esterna del cerotto.

Per testare quanto delicatamente fosse necessario agire per rimuovere il cerotto, gli scienziati hanno comparato l’effetto che la nuova invenzione ed un cerotto tradizionale avevano sulla carta da origami. Mentre quest’ultimo strappa la carta, il prototipo di nuovo cerotto lascia il foglio intatto.  Al momento il dispositivo medico è stato testato solamente sui topi di laboratorio, ma non mancherà presto il passaggio alla sperimentazione umana, dando modo di portare il nuovo cerotto sul mercato già tra un anno o due. Lo studio dedicato, condotto dal prof. Robert Langer, è stato pubblicato sulla rivista di settore Pnas, Proceedings of the National Academy of Sciences.

Fonte | PNAS

Photo Credit |Thinkstock