In Italia non vige l’obbligo di assicurazione sanitaria. Questo perché, diversamente da altri Paesi, in Italia il sistema sanitario è pubblico. Ciò significa che, in genere, basta corrispondere una piccola somma (ovvero pagare il cosiddetto ticket) ed essere titolari della tessera sanitaria per usufruire dei servizi medico-sanitari, che vengono finanziati per la maggior parte dalla collettività. Nonostante ciò, secondo quanto emerso da un rapporto della Commissione Europea, negli ultimi anni l’Italia è stato uno dei Paesi in cui i soggetti hanno speso di più per la sanità.
Questo, perché molte persone preferiscono rivolgersi agli studi medici privati, e ciò potrebbe rendere utile la scelta di stipulare una polizza sanitaria privata anche in Italia.
A cosa serve l’assicurazione sanitaria in Italia?
Come già detto, nel nostro Paese la sanità è pubblica, e non serve pagare l’intera prestazione medica, ma solo una piccola parte di essa, sia per quanto concerne le cure mediche d’emergenza che le visite e gli esami svolti nelle strutture pubbliche e convenzionate. Ciò vale sia per i cittadini italiani che quelli stranieri. Negli Stati Uniti, ad esempio, la situazione è differente: ogni persona che ha intenzione di accedere a cure mediche deve avere una copertura assicurativa, oppure corrispondere autonomamente l’intero prezzo della prestazione medica, che può costare anche diverse migliaia di dollari.
In Italia, invece, la polizza assicurativa sanitaria è facoltativa. Tuttavia, potrebbe rivelarsi una scelta utile per diversi motivi. Infatti, bisogna considerare che un ricovero potrebbe essere costoso in termini di mancato reddito, per via dell’assenza da lavoro non sempre retribuita interamente. Alcune assicurazioni sanitarie, rimborsano non solo le spese sostenute durante i ricoveri, ma erogano anche una diaria giornaliera per la copertura dei giorni di convalescenza. Un altro motivo riguarda la riduzione dei tempi di attesa. Infatti, prenotare una prestazione con il servizio sanitario nazionale potrebbe essere una procedura che richiede molti mesi. Invece, le strutture private hanno liste d’attesa ridotte, ma le prestazioni vanno pagate. Con un’assicurazione sanitaria, invece, è la compagnia assicurativa a pagare la visita, l’operazione e/o il ricovero a seguito di infortunio o malattia, permettendo di usufruirne in tempi brevi.
Come scegliere l’assicurazione sanitaria?
Le polizze sanitarie offerte dalle compagnie assicurative sono diverse, a seconda delle coperture offerte ai pazienti. Le polizze base, in genere, coprono solamente la prestazione sanitaria erogata dalla struttura. Ci sono, però, oltre a quelle che consentono di ottenere un rimborso a seguito dei giorni di convalescenza, come menzionate in precedenza, anche quelle che prevedono dei rimborsi dei servizi di assistenza pre e post ricovero, ad esempio se si necessita di trasporto verso e da una struttura sanitaria, oppure se si ha bisogno di riabilitazione, alcuni farmaci, ecc. In poche parole, permettono di ottenere assistenza fuori dall’ospedale. Altre, ancora, sono specificatamente indicate per gli infortuni, e coprono, pertanto, solamente le spese da sostenere per le cure correlate in caso di infortunio (ideali, ad esempio, per gli sportivi). Ci sono poi le polizze dentistiche, o quelle per i viaggi all’estero; quelle per l’assistenza domiciliare oppure in caso di invalidità. Scegliere la polizza adatta potrebbe non essere semplice, bisogna considerare la propria età, il lavoro svolto, lo stile di vita, le abitudini ecc.