Come combattere i danni da sedentarietà? Il lavoro di ufficio spesso costringe le persone a rimanere seduti su una sedia per almeno 8 ore, con delle importanti conseguenze per l’organismo. Vi è modo di “rimediare” a ciò che succede al nostro corpo?
La risposta è positiva, almeno secondo una ricerca recentemente pubblicata sulla rivista di settore “The Lancet“: essa sostiene che servirebbe almeno un’ora di attività fisica. Molto di più di quanto suggerisce per la stessa casistica l’Organizzazione mondiale della Sanità. E non è difficile immaginare il perché. Gli effetti di una vita sedentaria sono palesi e notevoli sull’organismo di una persona. A partire dai problemi di postura fino ad arrivare ad un possibile aumento di peso. E il cuore è uno dei primo organi che rischia potenzialmente di subire danni.
L’importante è mettersi in movimento. Non vi è necessità di esagerare in palestra. Secondo gli scienziati della Scuola norvegese di Scienze sportive e della Cambridge University basterebbe un’ora di camminata sostenuta. Per giungere alle loro conclusioni gli esperti hanno seguito un campione di pazienti in un periodo che va dai 2 a i 18 anni, rilevando che l’attività fisica può effettivamente abbassare la pericolosità dei danni da sedentarietà contenendo i rischi per la salute.
Diabete, alcuni tipi di cancro e malattie vascolari sono le conseguenze più importanti dello stare troppo fermi: i muscoli bruciano meno grassi, la circolazione sanguigna ne risente e si inizia a soffrire di piedi gonfi. Come evitare tutto ciò? Camminando. E gli esperti sottolineano una cosa importante: si può suddividere il tempo di “movimento” lungo tutta la giornata. L’importante è farlo.
Non è una novità che l’attività fisica tenga in forma l’essere umano ed abbia delle proprietà di protezione nei confronti della sua salute. Il punto da sempre al centro del dibattito medico è la quantità della stessa da ritenere indispensabile: ed ora, in teoria, si hanno delle risposte certe.
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