Gli energy drink finiscono ancora una volta sotto accusa. Questa volta a lanciare l’allarme ci pensa il Comitato per la sicurezza alimentare del Ministero della Salute che conferma come un consumo eccessivo di queste bevande comporti dei rischi per la salute umana, soprattutto se assunti in concomitanza con l’alcol, moda affermatasi negli ultimi anni soprattutto nella fascia dei più giovani.
Le conseguenze di un abuso di energy drink riguardano il mascheramento dell’effetto depressivo dell’alcol, il rischio di disidratazione, alterazioni del ritmo cardiaco e della funzionalità renale. Tutti effetti di peso in grado di mettere a dura prova il nostro benessere. La colpa è da imputare all’elevato contenuto di caffeina al loro interno pari in molti casi al 150% ed al 300% delle altre bevande che contengono questa sostanza. Una problematica che si inasprisce se si prendono in considerazione gli energy drink la cui composizione è in parte alcolica. Sebbene ancora non arrivati in Italia, vengono spesso acquistati online dai più giovani.
Un allarme che ha chiamato in causa anche Assobibe, l’associazione di Confindustria cartello delle impese italiane che producono e commercializzano analcolici in Italia, che sottolinea:
Sono bibite funzionali analcoliche con ingredienti sicuri. Eventuali effetti sulla salute non derivano dai drink in quanto tali – che sono bibite funzionali analcoliche con ingredienti sicuri, in commercio da oltre 15 anni, che rispettano pienamente le normative vigenti – quanto piuttosto dalla caffeina contenuta, un ingrediente peraltro molto diffuso in diversi alimenti.
Pur invitando ad un consumo moderato, l’associazione spiega che la quantità di caffeina contenuta nella lattina da 250ml molto simile a quella di un tazzina di caffè e che la quantità massima è pari a 320 mg/l, ampiamente riportata in etichetta al fine di favorire delle scelte consapevoli.
La preoccupazione degli esperti è maggiormente legata alle conseguenze cardiovascolari e renali di un abuso di queste sostanze: pensiamo alla tachicardia che potrebbe instaurarsi con una dose eccessiva di caffeina o all’alterazione dello stato sonno-veglia legate ad un forte consumo della stessa. L’allarme appare giustificato.
Comitato Nazionale per la Sicurezza Alimentare (CNSA)
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