Sarà presto possibile quantificare le probabilità di ricadute per chi è uscito dal tunnel della droga, studiando le foto funzionali delle aree del cervello.
I primi studi sulle nuove prospettive aperte dalle neuroimmagini per lo studio delle tossicodipendenze, saranno presentati la settimana prossima a Verona.
L’organizzatore del convegno, Giovanni Serpelloni, spiega come attraverso la risonanza magnetica funzionale e nuovi apparecchi come la Pect, sia possibile mettere in luce e analizzare le zone del cervello che si attivano durante il craving, il desiderio intenso ed irrefrenabile di assumere una sostanza psicotropa.
In tal modo si potrà anche valutare come evitare il rischio di ricadute, agendo proprio sui meccanismi cerebrali. [via]
In tal modo si potrà anche valutare come evitare il rischio di ricadute, agendo proprio sui meccanismi cerebrali. [via]