Le imponenti risorse in arrivo tramite i fondi del Pnrr saranno in parte destinate a sostenere e stimolare gli investimenti in sanità. E proprio per non sprecare questa grande occasione di ammodernamento e innovazione del sistema sanitario nazionale, il Ministero della Salute e ogni Regione sono invitati a stringere un patto con il quale indicare in che modo impiegare al meglio le risorse del Piano nazionale, e rafforzare attraverso tali fondi le cure che sono mancate nei mesi più duri della pandemia.A spingere verso questo obiettivo sarà soprattutto il nuovo Contratto istituzionale di sviluppo, uno strumento impiegato proprio per assicurarsi che si arrivi a raggiungere i target europei della missione 6 (Salute) senza indugi e senza sforare quei tempi che farebbero perdere i fondi.
Che il momento sia decisivo per la programmazione del futuro della Sanità non è d’altronde una sorpresa: in ballo ci sono infatti 15 miliardi di euro e, di questi, 9 miliardi transiteranno mediante i contratti che ogni Regione dovrà siglare con il ministero già entro la fine del mese di maggio, e che dovrebbero permettere di rispettare le prime scadenze di fine giugno. Insomma, i tempi stringono e – dai piani operativi ai tavoli istituzionali, dai cronoprogrammi ai nuclei tecnici – le modalità di valutazione e osservazione dei piani regionali, posti in essere dal governo, non sono certo pochi.
Tra le iniziative di maggiore rilevanza – ricordiamo – la costruzione di 1.350 case di comunità per 2 miliardi di euro di investimenti, al fine di avvicinare la sanità ai cittadini. Attraverso i contratti istituzionali di sviluppo saranno altresì attivate le 600 centrali operative territoriali e i 400 ospedali di comunità previsti, per un totale di quasi 1,5 miliardi di euro di ulteriori investimenti.