L’indagine sul metodo Stamina aperta dalla Procura di Torino si è conclusa con una accusa di associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata dall’essere in danno al servizio sanitario nazionale, somministrazione pericolosa di farmaci, esercizio abusivo della professione medica, e di altri reati minori nei confronti di Davide Vannoni.
Una storia prevedibile? Forse. Quello che rimane però di questi anni e di ancora irrisolto, è l’effetto che tutto ciò potrà avere nei confronti dei pazienti che attendevano di essere sottoposti alla infusione di cellule staminali secondo il protocollo del metodo Stamina. Nel corso di questi ultimi mesi sono state differenti le testimonianze riportate dai famigliari dei malati. Alcuni sembravano non aver presentato alcun miglioramento, altri sembravano stare meglio. Quel che è certo è che cure compassionevoli o meno per i tribunali ora sarà più difficile esprimersi in maniera positiva sul protocollo, a prescindere dal tipo di richiesta ricevuta.
Non solo, vediamo davvero molto poco credibile che agli Spedali di Brescia le infusioni possano ricominciare. Quel che avremmo voluto però, prima di giungere ad un tale risultato di tipo “penale” sarebbe stata una sperimentazione seria e controllata del metodo Stamina: anche questa, nonostante la nomina del nuovo comitato scientifico, la vediamo poco probabile. E tutto ciò è un “danno” per i pazienti. Perché anche avere la certezza della non efficacia o sicurezza di un protocollo terapeutico è altrettanto importante, al fine di mettere da parte false speranze. E così, con un possibile stop proveniente essenzialmente da illeciti di diverso tipo, dare una “chiusura” alle speranze per i pazienti sarà difficile. Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, ospite a Coffe Break di La7 questa mattina ha commentato:
Non sono stupita. Ora vedremo l’esito del processo. Questa è una vicenda che ha tenuto l’Italia con il fiato sospeso e me con molte preoccupazioni e ansie. L’importante è che da questa vicenda esca chiarezza, perché le vittime sono le migliaia di persone che hanno creduto di poter aver una cura miracolosa.
E le diamo ragione, il bisogno di chiarezza ancora non è stato sedato.
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