Sabato 1 e domenica 2 dicembre torna nelle piazze italiane l’appuntamento con “Un panettone per la vita”, l’iniziativa dell’Admo (Associazione Donatori Midollo Osseo) per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della donazione del midollo osseo, che ancora oggi spaventa, mentre, di fatto rappresenta l’unica speranza di vita contro le leucemie e le altre patologie del sangue.
Ma arrivano segnali positivi. Dopo l’iniziativa “Ehi tu! Hai midollo?”, tenutasi a settembre, gli iscritti al Registro Nazionale dei Donatori di Midollo Osseo sono stati ben 3.026 e soprattutto giovani. Un risultato importante, che ha permesso e permetterà a tante persone in attesa di un trapianto di midollo osseo di avere una seconda chance. Tuttavia, se si considera che la leucemia in Italia, colpisce 1.500 nuovi pazienti ogni anno, e che soltanto 1 malato su 4 ha la fortuna di avere un familiare compatibile, mentre per tutti gli altri le probabilità di trovare un donatore compatibile nella popolazione mondiale è solo 1 su 100 mila, si comprende chiaramente come ci sia ancora molto da fare.
Per questo motivo, Admo scende in campo nelle principali piazze italiane sabato 1 e domenica 2 dicembre. Nei gazebo e nei desk dell’associazione allestiti per l’occasione, dove sarà possibile acquistare panettoni e pandori, ricevere tutte le informazioni necessarie per diventare donatori di midollo osseo e chiarire eventuali dubbi.
La mancanza di una corretta informazione, infatti, genera da sempre paure e pregiudizi infondati. Chi dona il midollo, nient’altro che una sostanza simile al sangue che si trova nella cavità delle ossa brevi piatte (es. bacino), non corre alcun rischio per la propria salute, si tratta, infatti, semplicemente di un prelievo del sangue, al termine del quale si viene inseriti in appositi registri regionali e poi in quello nazionale. Cosa significa questo? L’iscrizione determina la possibilità di essere chiamati qualora venga individuato un paziente compatibile.
Sono d’accordo con il Presidente di ADMO Lombardia, Raffaella Calvetti, che ha dichiarato:
Se l’umanità si evolvesse a tal punto da includere nelle proprie abitudini, la donazione di midollo, praticamente non si morirebbe più, o quasi, di leucemia.
Via| Admo – Associazione Donatori Midollo Osseo; Photo Credit| Thinkstock