Un laboratorio multidisciplinare dedicato al miglioramento della vita delle persone affette da Parkinson. E’ questa l’essenza del progetto educativo “Parkinson Lab 360°”, il primo della sua specie in Italia.
Si tratta di un progetto che possiamo definire “pilota” e che verrà testato e lanciato in occasione della Giornata Mondiale del Parkinson del prossimo 11 aprile. Questa iniziativa coinvolge diversi interlocutori in tutta Italia, tra i quali spiccano l’Università Gabriele D’Annunzio Chieti-Pescara, l’Università Politecnica delle Marche e diversi nosocomi siciliani e marchigiani, con la coordinazione delle associazioni Azione Parkinson Catania e Parkinson Italia. Il programma inizia ufficialmente oggi: sei persone affette da Parkinson in fase avanzata con i propri caregivers parteciperanno ad un programma intensivo di attività fisica adatta alla loro condizione, di socializzazione e di educazione.
Testimone d’eccezione di questa iniziativa il campione Yuri Chechi, sempre in prima linea contro questa malattia, il quale darà il suo contributo come istruttore nelle attività motorie da condurre. Spiegano i patrocinatori:
Il progetto Parkinson Lab 360° propone un approccio globale alla malattia che consentirà alle persone coinvolte di partecipare attivamente e consapevolmente alla cura della propria salute. L’esperienza pilota condotta a Catania propone un approccio riabilitativo multiplo e più vicino alla vita quotidiana del paziente. Il progetto servirà a meglio definire un approccio educativo e rieducativo alla gestione dei disturbi del movimento, fruibile in maniera diffusa da coloro che sono affetti da Malattia di Parkinson, per soddisfare una richiesta incalzante di qualità dell’assistenza da parte del paziente.
I malati saranno seguiti da neurologi, fisiatri, logopedisti, nutrizionisti e fisioterapisti per 24 ore su 24 lungo tutta la durata del programma. L’analisi dello svolgimento di tale progetto diventeranno ad esperienza conclusa una guida da distribuire ai malati di Parkinson ed alle loro famiglie. Ricordiamo cosa è questa patologia e quali sono i suoi effetti. Si parla di una malattia degenerativa del sistema nervoso centrale che statisticamente in Italia colpisce circa 230mila persone, alcune anche sotto ai 50 anni di età. Purtroppo non possiede ancora una cura definitiva anche se sono diversi gli approcci terapeutici attualmente utilizzati con un discreto successo per tenere sotto controllo i sintomi. Tutti metodi che puntano ad inglobare insieme terapia farmacologica e riabilitazione motoria.
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