Nonostante il via libera della Comunità Europea, la pillola dei 5 giorni dopo potrebbe mantenere l’obbligo di ricetta per essere acquistata in farmacia ma non quello previsto attualmente di eseguire il test di gravidanza prima. L’Italia sceglie di rimanere indietro?
A quanto pare infatti l’Aifa, l’Agenzia italiana del Farmaco, prima di dare il suo parere, attravero la sua Commissione tecnico-scientifica, starebbe attendendo quello del Consiglio Superiore di Sanità, orientato proprio verso il mantenimento dell’obbligo di ricetta. Il processo decisionale è iniziato dopo il via libera libera a livello comunitario. In caso di non recezione dell’indicazione dell’Ema, l’Agenzia europea del Farmaco, l’Italia dovrà spiegare in sede di Consiglio ed in modo esaustivo il perchè di tale decisione. In linea di massima, da quel che è trapelato, la maggior parte degli esperti sarebbe tentata di considerarlo come un normale contraccettivo e quindi mantenere l’obbligo di prescrizione.
L’Italia, va sottolineato, è l’unico paese del mondo a richiedere oltre alla ricetta medica anche un test di gravidanza prima di distribuire il farmaco a base di ulipristal, ovvero la pillola dei 5 giorni dopo. Anche Grecia e Polonia, che avevano inizialmente
La pillola dei 5 giorni dopo è un contraccettivo d’emergenza usato per prevenire gravidanze indesiderate se assunto entro 120 ore (5 giorni) da un rapporto sessuale a rischio, e agisce prevenendo o ritardando l’ovulazione. Volendo tralasciare che sia più efficace se assunto nelle prime 24 ore, il vero problema consta nel fatto che da alcune categorie di medici viene ancora considerato un farmaco abortivo quando non lo è affatto.
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