Polveri sottili e rischi per la salute: è questo un argomento putroppo molto di attualità in un mondo in cui l’inquinamento atmosferico sta raggiungendo apici mai raggiunti. Ma quali sono le cose assolutamente da sapere per capire in che modo difendersi e salvaguardare l’organismo?
Loredana Musmeci, direttore del Dipartimento Ambiente dell’Istituto Superiore di Sanità, cerca di fare luce su una questione che ancora nasconde più di un lato oscuro. C’è insomma molta confusione in materia di inquinamento e rischi per la salute.
1. Non tutte sono pericolose
Con il termine PM10 si indicano le polveri sottili inferiori a un diametro di 10micrometri o millesimi di millimetro. Quelle davvero pericolose per la salute però, ovvero quelle in grado di creare danni alle vie respiratorie, sono le PM2,5. Quelle piccolissime che possono insediarsi nei polmoni creando serie patologie.
2. Le apposite centraline per misurarle non sono sempre precise
Le apposite centraline piazzate nelle grandi città per rilevare i livelli di inquinamento e di conseguenza dettare le regole per salvaguardare la salute non sempre sono precise. In molti casi per esempio rilevano solo i dati del PM10. Sono poche invece quelle di registrare e rilevare anche il PM2,5 ovvero le parti di polveri sottili dannose per la salute.
3. Le malattie più comuni
Quali sono le malattie più comuni legate alle polveri sottili e di conseguenza all’inquinamento atmosferico? Malattie cardiovascolari e respiratorie in particolare perché gli organi maggiormente colpiti sono cuore e polmoni. Nel 2005 le morti per inquinamento sono state 30mila, nel 2010 21mila come riporta un recente studio commissionato dal Ministero della Salute.
4. Come difendersi
Cosa possiamo fare per difenderci dalle polveri sottoli e mantenerci in salute? Il consiglio principale è quello di evitare attività all’aria aperta soprattutto quelle che aumentano la frequenza respiratoria: meglio non pedalare né correre, insomma. Evitare anche di passare tanto tempo all’aperto nelle giornate inquinate.
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